le sculture di
Liberio Lombardo


copertina Anime di Pietra di Liberio Lombardo






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Anime di Pietra le sculture di Liberio Lombardo

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Foto di Dario Mariantoni - Fara Sabina 2006



L’idea

Unire il pennello di Savonari alla matita di Leonardo Rocca e allo scalpello di Liberio Lombardo.
Così nacquero le prime sculture che subito, fortunate, furono esposte nella Repubblica di San Marino.
L’intera operazione fu sponsorizzata totalmente dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di San Marino.
www.fondazionesanmarino.sm/savonari.

Il Sodalizio

Parlare di futurismo, astrattismo e altre tendenze dell’arte nel ventesimo secolo non è facile in una terra dove il virtuosismo figurativo, fatte debite eccezioni, è nella pelle dei suoi abitanti. Inoltre, a causa del provincialismo radicato nelle piccole città, è stato sempre molto difficile essere profeti in patria.
Si pensa sempre che ciò che viene da “fuori” da “lontano” sia degno di maggior nota.
Il sogno dei tre è quello di essere profeti in patria.

Alcamesi per passione

Non basta nascere ad Alcamo per essere “alcamesi”.
Secondo i tre, essere alcamesi vuol dire anche apprezzare tutti gli sforzi che si hanno in tutte le direzioni per rendere Alcamo al passo con i tempi e più ricca.

L’incontro

Avvenne in una sera di tarda estate …

Il potente simun soffiava dal Sahara e arrivava secco e caldo ad Alcamo.
Gli alberi si inchinavano al potente signore e non opponendo resistenza speravano di non essere sradicati, memori del detto “calati juncu chi passa la china”.
Il cielo era ancora blu cobalto intenso e presto sarebbe diventato nero. Si intravedeva già un barlume di luna e qualche stella cominciava timidamente a fare capolino. Per le strade la gente camminava facendosi scudo con la mano sugli occhi.
Un pezzo di manifesto pubblicitario strappato dal vento annunciava all’aria le meraviglie di un detersivo.
Il barometro segnava “variabile”. La pelle era così secca da farti scivolare la carta dalle dita. In altre parole, era una calda sera d’estate. Una sera della lunga calda estate del 2005.
E fu proprio in quella sera di tarda estate che tre sognatori, a dispetto del pragmatismo imperante e praticato con orgoglio dalla maggior parte della popolazione, riuniti sul terrazzino di uno studio di un pittore in piazza della Repubblica brindarono ad un sodalizio d’arte con una bottiglia di Catarratto freddissimo (4°), incuranti del potente Simun che a questo punto lo percepivano come un’affettuosa carezza di approvazione.
I tre erano: Savonari-Leonardo Rocca e Liberio Lombardo.


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