BIBLIOGRAFIA
Liberio Lombardo nasce ad Alcamo il 2 giugno 1967 da una modesta
famiglia. Il padre lavora nel settore lapideo, come incisore di
pietre dure ed è nel suo laboratorio artigianale che il piccolo Liberio
comincia a giocare con le pietre.
E’ lì che ha il primo contatto con artisti famosi come gli scultori
Giuseppe Bambina e Domenico Messina. Il giovanissimo Liberio affascinato
dai lavori dei due Maestri, a 10 anni inizia a realizzare dei
piccoli bassorilievi. Così è dall’infanzia che comincia a sviluppare la
passione per la scultura, coltivata con il suo successivo inserimento
nel mondo del lavoro, da apprendista nella bottega del padre. Al
raggiungimento della maggiore età subentra al genitore nella guida
del laboratorio artigianale e la piccola azienda lo assorbe per intero,
contenendo la voglia di proseguire nella scultura.
Cruciale è l’incontro, nel settembre del 2005, con il Maestro Baldo
Savonari, pittore, fondatore del Terzofuturismo. Ammirando alcuni
dei dipinti del Maestro, viene affascinato dal dinamismo cromatico,
dall’esplosione dei colori caldi fatta di dense e corpose pennellate.
Da questo momento l’idea di trasformare le opere pittoriche a tutto
tondo, in terza dimensione, arde in Liberio, riproponendo i dipinti
secondo una rielaborazione del tutto personale, che vede e proietta
i colori caldi adottati da Savonari, in un materiale freddo trasformato
dalla morbidezza, plasticità, dinamismo e ritmo che frantuma le
rigide “regole” del marmo.
Savonari senza alcun dubbio, attratto dalla proposta di Liberio, lo
lascia in piena libertà condividendo nello stesso tempo pareri, per
provare a riprodurre alcune sue opere in terza dimensione.
Non sono sculture permeate di un’arcaica classicità, c’è il gusto per
soggiogare il marmo in chiave quasi surreale (non in tutte), la proposta
di animare le sculture con elementi che compongono la scultura
al limite con il figurativo: un volto deformato di un cavaliere
rinascimentale, un violino sfaccettato, un cavallo fluttuante avvolto
nella fredda materia marmorea, ma caldo per l’elasticità e morbida
forma stilizzata… Da tempo il Maestro Savonari aveva tentato con
altri scultori di realizzare delle opere ispirate alla sua pittura, senza
riuscirci, così egli afferma in una intervista a San Marino. Liberio
non esita e con insistenza promuove ciò che il suo istinto creativo
gli suggerisce. Savonari entusiasmato dalle prime sculture di
Liberio, avverte le sue serie intenzioni che vengono condivise da
entrambi, prospettando nuove sculture il cui risultato si sussegue
proficuamente.
Le sculture di Liberio intrigano Savonari che avendo in atto un rapporto
con la Fondazione e la Cassa di Risparmio di San Marino per
una sua mostra, gli propone di esporre insieme con lui.
Così Liberio approda a San Marino nella personale di Savonari, dal
23 giugno al 4 settembre del 2006 con sei opere.
Da San Marino Liberio ottiene riscontri eccezionali, tanto che le sue
sculture ricevono apprezzamenti da molti collezionisti. Proprio in
quell’occasione conosce il Maestro Claudio Capotondi, scultore di
fama internazionale che ha molto apprezzato le sue opere.
A questo punto l’avventura inizia e si trasforma sempre più in un
impegno serio verso l’arte.
Prof. Piero Rotolo
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