Sembra di entrare in un'altra dimensione, ma come per magia ti accorgi che è la tua dimensione. Vieni accompagnato, guidato, rassicurato, partecipato.
Incontri persone vere, vissute - spazi e atmosfere scarne, essenziali e per questo complete. Poi incontri ... gli occhi, che parlano, che danzano
nel tempo dello scirocco, del solido operare, dell'essere. Presente. Sempre.
Pochi tratti essenziali per raccontare le storie del mondo. E tu rivivi gli odori, i sapori, i profumi di ante di legnosi cipresso, delle rose antiche
che scendono a spruzzi dai balconi barocchi durante la festa del Corpus Domini, i sudori dei caldi afosi delle pietre di tufo, la frescura delle pampine
delle viti nei panari pieni di fichi e di uva lacrima Cristi, e ancora il fastidio delle mosche che ti girano intorno, che cercano di posartisi addosso,
non prima di essere stati ad un profumato e saporito pranzo di escrementi caldi di mulo.
Senti la diversità degli sguardi e le loro storie sottese. Sguardi, storie del mondo che raccontano il mondo.
E vedi apparire, come per magia, l'officina di lu zu Tanu, la cucina rustica della za Maria, la nassa della vedova Incardona.
A volte appare il silenzio che grida perché non può parlare, la furbizia che si fa necessità.
Senti le imprecazioni callose e ruvide, le preghiere salmodiate, l'arguta argomentazione antica, il gesto misurato e forte.
Tutto questo e altro ancora è portato davanti ai vostri occhi; anzi si infila nella vostra mente cosi velocemente che già siete dentro la storia.
I segni dei suoi ritratti sono mirabili tocchi di profonda psicologia antica, sprazzi di luce nella storia del vivere.
E cosi, lasciandoti guidare dai segni, capisci subito da dove veniamo e i mille percorsi che abbiamo intrapreso.
E che dire dei muli.
Presenza rassicurante, odore di stalla, suoni di acciottolato e di zoccoli - forte presenza - ma mai inquieta.
Guardo il racconto delle sue nature morte e mi sento vivo in mezzo a coloro che hanno vissuto il tempo dei manufatti di terra, di fuoco, di aria e di acqua.
Un vivido raccoglitore di mondi, un artista che riesce ad includerti liberto, un uomo che ti guida nei mondi dei silenzi, dei suoni mai strombazzati e isterici,
nell'universo del gusto e di profumi antichi pieni di piacere allo stato puro, di fatica che si fa soddisfazione, del canto lento della vita.
Ecco chi è Pasquale Gruppuso. Artista del racconto.
E allora sollevo lo sguardo verso l'alto e mi accorgo finalmente che questo canto lento ha regolato la matrice profonda del mio essere. E mi è dolce volare.
Felice Internicola
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