Mario Serraino

La copertina del libro LA CASAZZA MAGNA

Ringrazio
Beppino Tartaro
webmaster del sito
processionemisteritp
per avermi fatto conoscere il libro
e avermi dato
la possibilità
di pubblicarlo




Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
LA PROCESSIONE DEI MISTERI
"LA CASAZA MAGNA"
di Mario Serraino

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NOTA ARTISTICA

I gruppi dei Misteri rappresentano nell'arte trapanese l'ultimo tramutamento della Passione di Cristo, perché, risalendo per la trafila della motivazione didascalica e popolaresca, la rappresentazione si riallaccia ai primordi con cui essa si è presentata al culto, durante le cerimonie pasquali.
Il passaggio della semplice presentazione per scene (le Casazze) alla maggiore completezza e complessità dei gruppi statuari ne accentua - a nostro avviso - il concetto naturalistico ed evocativo, che rimane alla base della progressiva surrogazione del dramma sacro con il concreto potere illusionistico delle sculture a grandezza naturale e a colori policromi. Ed è proprio questo il momento in cui il nostro tipo di scultura si avviò ad assumere la sua forma caratteristica dell'età barocca, col passaggio - cioè - dalla composizione mobile alla disposizione fissa, dalla sistemazione temporanea e limitata alla collocazione stabile, riattingendo piú decisamente gli aspetti e le funzioni proprie della Passione di Cristo, anche se a volte contaminata da elementi profani e popolareschi. Donde l'esigenza di un maggiore numero di figure con la testa e le estremità scolpite in legno, dal corpo rivestito di tela e colla, ma pur sempre nelle proporzioni vicine al vero.
Si è creata in siffatto modo una produzione cui è sembrata sufficiente l'abilità di modesti modellatori artigiani, di «grandi figurari», che si distaccarono dai «piccoli» dediti alla costruzione dei pregevoli nostri famosi presepi.
Opiniamo che la tecnica del presepe ed il numero dei «piccoli figuraci» abbiano non poco influito sugli autori dei sacri gruppi e fornito loro la vena del sottile talento; riteniamo che i primi siano stati gli ispiratori dei nostri artisti, già versati alla scultura del marmo e del legno, nella creazione dei loro veri e propri prototipi, dando nel contempo un efficace orientamento verso un gusto formale che divenne la base comune sulla quale i nostri finirono - pur operando con singole varietà d'accenti - col costituire una propria scuola, una tradizione.


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