Mario Serraino

La copertina del libro LA CASAZZA MAGNA

Ringrazio
Beppino Tartaro
webmaster del sito
processionemisteritp
per avermi fatto conoscere il libro
e avermi dato
la possibilità
di pubblicarlo






Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
LA PROCESSIONE DEI MISTERI
"LA CASAZA MAGNA"
di Mario Serraino

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LA RAPPRESENTAZIONE ATTRAVERSO I SECOLI

Nella seconda metà del XIX secolo, mons. Ciccolo-Rinaldi, vescovo di Trapani, ordinò che davanti la statua dell'Addolorata, oltre ai religiosi dei vari Ordini, andassero le giovinette dell'Orfanotrofio, vestite di nero.
Nel presente secolo, la processione subì altre variazioni, che l'hanno modificato nello spirito, nel programma e nella composizione: ciò è stato dovuto principalmente al progresso dei tempi, alla scomparsa delle corporazioni artigiane e all'assenteismo del clero. La chiusura poi dei conventi, il rispetto verso i luoghi sacri e le ragioni liturgiche non permisero che i gruppi sostassero nelle principali chiese.
Nel periodo prebellico, allo storico stendardo della Confraternita di S. Michele si aggiunse per un certo periodo il centurione romano su cavallo bianco bardato, ma la sua apparizione - sebbene suggestiva - contrastava con lo spettacolo muto ed inanimato della processione.
Soppresse le corporazioni e scomparse alcune categorie artigiane, altre se ne sono formate, tutte organizzate e regolamentate diversamente. Quei ceti che sopravvissero e aggregati rimasero alla processione principalmente per spirito tradizionale, oggi restano nominalmente associati alla rappresentazione sacra per volontà di alcuni benemeriti ed anziani maestri artigiani, che affatto si possono considerare legittimi rappresentanti della categoria cui appartengono.
Non più portati in ispana dai componenti la stessa categoria, i gruppi sono ora condotti in processione da persone professioniste retribuite (i c.d. massari), i quali sono stati gli ingeneratori o degeneratovi della discussa annacata, movimento ondulatorio o sussultorio fatto compiere ai Misteri a suon di musica.
Le singole processioni, anch'esse un tempo formate da artigiani, sono composte da persone estranee, ingaggiate per l'occasione.
Alle forcelle, che consentivano l'appoggio delle «bare» nei momenti di sosta, si sostituirono cavalletti in legno, fissati sotto i cassoni.



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