Originariamente, la rappresentazione veniva aperta dai confrati indossanti casacca e visiera, preceduti da stendardo luctus adportatus,
seguivano i gruppi accompagnati dai maestri artigiani con ceri accesi in mano; si concludeva con la statua dell'Addolorata, condotta dai patrizi
ed accompagnata dai senatori, dal sindaco, dal capitano di giustizia e dallo stesso governatore della Confraternita, tutti recanti ceri accesi in mano:
l'urna, contenente il Cristo morto, era prima portata in processione dallo stesso clero e poi dai confrati.
Percorrendo le piccole strade del centro storico della città, la processione entrava nelle chiese dei conventi e dei monasteri e durava dalle ore 15
del Venerdì santo (ora canonica: nona) alle ore 10 del sabato successivo (ora canonica: quarta).
Tale svolgimento, però, non fu costante in tutti gli anni avvenire: ragioni politiche o contingenti circostanze di ordine pubblico, sanitario o bellico,
a volte inibirono che essa si protraesse per tutta la notte. ...ed allora non mancarono le proteste della Confraternita(12), che nel 1782 colse
l'occasione per invitare il Senato ad emanare ogni anno il bando di partecipazione a carico delle maestranze inadempienti, minacciando d'intervenire
alla processione senza usare il tradizionale abito; il Senato accolse l'invito e obbligò le categorie al costumato ufficio, comminando l'ammenda
di tre tari per ogni maestro non partecipante.
Per l'illecito comportamento dei partecipanti e disordini verificatisi, l'Autorità ecclesiastica sospese la processione negli anni 1759 e 1760.
Sollecitato dal Viceré, il vescovo di Mazara con lettera del 25 febbraio 1761 ne autorizzò il ripristino alle seguenti condizioni: che iniziasse non
oltre le ore 23 del Venerdì santo e terminasse al piú tardi alle ore 3 del successivo sabato; che i gruppi entrassero nelle seguenti chiese:
S. Nicola, Badia Grande, Orfane, S. Domenico, Itria, S. Pietro, S. Andrea, Madonna della Luce, S. Maria di Gesú, S. Elisabetta, S. Agostino,
S. Rocco, S. Francesco d'Assisi, S. Maria Maddalena (S. Chiara), Conservatorio delle Reparate, Badia Nuova; che in ogni chiesa - presente il sacerdote -
si cantasse il Miserere e lo Stabat Mater, che i gruppi non si fermassero davanti a persone o case private; che in ogni gruppo venissero
collocati quattro lampioni a cera per evitare che col vento rimanessero al buio.(13)
(12) Atto 27 febbraio 1782: notaio Saverio Cognata. AST.
(13) Doc. in carp. Processione dei Misteri, ACV.
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