Giuseppe Ingardia

Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
"Tempura di lu Signuri" di Giuseppe Ingardia

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V Tempo - «Giugnettu di lu Signuri»


Anticamente per pronosticare il tempo che avrebbe caratterizzato le quattro stagioni successive, si usava dividere in «quattru tempura» il palcoscenico dell'anno.

furnata di pani nto furnu a ligna

Nella foto una "furnata di pani" pronta per essere sfornata da un vecchio forno a legna

Filastrocca, filastrocca
di lu pani ciarùsu
a la genti anticchia scècca
cci spuntàu lu scurdùsu.

Si avevano così «li quattru tempura» di: primavera (17, 19, 20 Marzo); lu Signuri (17, 19,20 Giugno); li vinnigni (15, 17, 18 Settembre), Natali (15, 17, 18 Dicembre).
Giugno quindi, mese delle messi, è il secondo dei «quattru tempura».
La Chiesa pare che alla vigilia di questi «tempura», esigesse per la penitenza il digiuno.
Secondo la tradizione però, i contadini venivano risparmiati da tale penitenza soltanto per il «tempu di lu Signuri», poichè in quei giorni iniziavano appunto i pesanti lavori della mietitura.

Fulgatore: Tripporu cu crivu pì cerniri

A Fulgatore (come in altre frazioni della provincia di Trapani) sono le stesse insegnanti di Scuola Materna a svolgere una notevole funzione educativa, mirata al recupero delle tradizioni contadine. (nella foto un "tripporu" con sospeso il grande "crivu" per "cenniri" il grano, dopo che le spighe erano state "marturiàti" nell'aia dai muli. Oggi la mietitrebbia ha cancellato tutte le operazioni iniziali, intermedie e finali legate alla mietitura e trebbiatura. (Appoggiati al "tripporu" altri attrezzi rurali)

Un proverbio diceva «Quattru tempura di lu Signuri l'hannu a fari li fimmini suli; tempura d'u Signuri diunianu i fimmini suli».
E' inoltre importante ricordare - per le messi - la ricorrenza dell'Ascensione.

u cannizzu

Nella foto un "cannizzu" (normalmente dell'altezza variabile dai tre ai sei metri) per la conservazione del grano nei vecchi "malaseni". Oggi il "cannizzu" è stato soppiantato dai silos metallici.

In molti comuni di Trapani la sera e la vigilia dell'Ascensione, si usava accendere dei fuochi allo stesso modo che la sera e la notte di San Giovanni.
E mentre la notte di San Giovanni (24 giugno) cala l'agro nell'uva agreste e lo zucchero nei fichi, nella notte dell'Assunta cala l'olio nelle olive, per miracolo della Madonna di Trapani si formano nelle saline «li caseddi di l'acqua di mari» e quindi vi scende il sale, nella notte dell'Ascensione cala «la grana» nel grano che alliga e - da spiga erba - diventa frumento.
Il vero curatore delle campagne e della granigione del frumento è Sant'Antuninu, al quale si faceva un «tredicina» da parte dei contadini, dei proprietari delle tonnare e delle ragazze in cerca di marito. Tale «tredicina» consisteva in preghiere dedicate al Santo, dal 1 al 13 Giugno (festa del Santo).


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