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PER NON DIMENTICARE - PER NON DIMENTICARE - PER NON DIMENTICARE - PER NON DIMENTICARE - PER NON DIMENTICARE
Il Premio Letterario "ANTONINO VIA" è stato ideato e realizzato dal poeta Nino Barone in stretta collaborazione con Stefania Via
CON IL CONTRIBUTO DEL COMUNE DI TRAPANI, DEL COMUNE DI ERICE E DELL'UNIONE MAESTRANZE


COMPONENTI
DELLA GIURIA


Anna Burdua
Presidente
Direttrice Biblioteca
di Erice


Gino Adamo
Poeta

Alberto Criscenti
Poeta

Mattia Cavasino Badalucco
Poetessa

Giuseppe Ingardia
Giornalista pubblicista, cultore di tradizioni popolari, lingua
e poesia siciliana


Vito Lumia
Poeta e studioso della lingua siciliana

Beatrice Torrente
Poetessa


Finito di Stampare dalla
Tipografia GENNA
Settembre 2008

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II classificata (sezione lingua italiana)
PER UNO SCARNO LAZZARO A TRE LATI

Se la notte si veste di blasfema
è solo per avvolgere cartone
con spago d'emigranti ed occhi rossi
resi impietriti al vento di montagna
che, vedova, si scioglie in mesta danza.

_____________Conosci la mafia dello spaccapietre…

Se la notte boccheggia con i galli
è per schiudere giorni sagrestani
alle campagne spoglie e abbandonate,
per infrangere giacigli di cristallo
a smunti scialli adombri di desìo.
_____________E il ficodindia piange spine nuove…

Se la notte si veste di preghiera
è per lenire il morso a muli ciechi,
stanchi di sentire volti crudi
segnati con lacrime di zolfo
nell'antico mulino del passato.

_____________Conosci il morto canto della gora…

Se la notte è agave-furore
è per squarciare carne-calendario
ai pingui “Voscenza” sanguisughe
che ingoiano pagine di lombi
da uno scarno lazzaro a tre lati.

_____________Da molti anni il vespero non suona…

Augusto Manna
Catania


Motivazione della giuria

Poesia forte, dal timbro pregnante piena di denuncia coraggiosa che non usa mezzi termini.
Accurata la scelta dei vocaboli per una metafora che mira dritta allo scopo.
E' la notte la protagonista della poesia e sotto la sua ombra vengono nascoste tutte le amarezze che il poeta magistralmente riporta in versi accorati. Così leggiamo: “Se la notte si veste di blasfema è solo per avvolgere cartone con spago d'emigranti ed occhi rossi…”
Con una spiccata bravura poetica ogni strofa è ritmata da un verso che si distacca e diventa quasi sintesi e ritornello di ciò che l'autore aveva scritto prima.
Così leggiamo: “Conosci la mafia dello spaccapietre”oppure”E il ficodindia piange spine nuove…”
La poesia si chiude con un'accorata denuncia dei “…pingui “voscenza ” sanguisughe…” che nell'ombra della notte “…ingoiano pagine di lombi…” Alla fine, tristemente il poeta conclude: “Da molti anni il vespero non suona…” suono che dovrebbe risvegliare le coscienze, aprire gli animi alla determinazione e poter così reagire ai soprusi dei potenti e prepotenti di turno.
Per la giuria: Beatrice Torrente



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