per



Antonino Scuderi
apostolo del
"sol dell'avvenire"
assassinato nel
1922 dalla mafia




Finito di stampare dalla
litotipografia ABATE
Paceco- Febbraio 1998



Ringrazio l'amico
Vito Accardo
per avermi portato
alla conoscenza
di questo libro






Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
ALBERTO BARBATA - per Antonino Scuderi
apostolo del "sol dell'avvenire" assassinato nel 1922 dalla mafia

precedente

pagina successiva

Una vita per il popolo

È giusto osservare e chiarire che Paceco era stata fino alla fine della feudalità, avvenuta nel 1812, una piccola "universitas" che aveva vissuto, come tanti altri piccoli comuni siciliani, una vita sonnolente e modesta attorno alle poche concessioni del principe. Ciò non consentì una elaborazione di ceti sociali dinamici, come invece accadde in altre città feudali o demaniali, dove le libertà cittadine, i privilegi, consentirono uno sviluppo diverso e più importante delle varie componenti sociali.
Tuttavia, poco dopo la metà del secolo XVIII, come si evince chiaramente dall'esame analitico dei Riveli del regno del 1748, incominciarono a Paceco ad enuclearsi alcuni ceti produttivi che vivevano ai margini dell'eco­nomia feudale; in pratica un piccolo patriziato di paese, un ceto artigiano che viveva ai margini della ricchezza della chiesa locale e della casa del principe, ed infine un ceto contadino medio che andava ritagliando, a poco a poco, dal feudo principesco, alcune fette di terra, attraverso concessioni, soprattutto in enfiteusi.
Famiglie come gli Alestra, i Martorana, gli Occhipinti, i Basiricò, gli Inglese, i Savalli, i Giliberto, gli Ingardia sono esempio tipico di questa piccola borghesia rurale che si va formando nel paese.

Tav. 4 Giacomo Spadola, in una foto tessera del 1938


Con la fine della feudalità, pertanto, in considerazione della stagnazione economica e sociale in cui si venne a trovare il Comune, iniziò quell'enucleazione sociale che doveva sfociare, poi, in un contrasto violento tra chi riusciva a salire fino a posizioni ragguardevoli e chi invece rimaneva alla base della cosiddetta scala sociale, come i braccianti-proletari.


precedente

pagina successiva


E-mail e-mail - redazione@trapaninostra.it