per



Antonino Scuderi
apostolo del
"sol dell'avvenire"
assassinato nel
1922 dalla mafia




Finito di stampare dalla
litotipografia ABATE
Paceco- Febbraio 1998



Ringrazio l'amico
Vito Accardo
per avermi portato
alla conoscenza
di questo libro






Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
ALBERTO BARBATA - per Antonino Scuderi
apostolo del "sol dell'avvenire" assassinato nel 1922 dalla mafia

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Una vita per il popolo

Anche la Chiesa, con l'abolizione della feudalità, non riuscì a sostituire, come classe dirigente, il predominio del principe, a causa della sua scarsa struttura ecclesiastica e patrimoniale, limitata a pochi beni immobili, donati nel tempo dai fedeli.
L'ascesa e l'articolazione dei ceti borghesi a Paceco fu lenta, così come furono limitati anche gli orizzonti politici, durante il periodo borbonico, nella lotta tra conservatori realisti e risorgimentali, chiusa nel giro di pochissime famiglie "civili", che si contendevano il potere amministrativo del paese, come ad esempio i De Luca, i Majali, i Russo, i La Grutta, i Marrone, i Fontana e pochi altri personaggi singoli che faranno la storia preuni taria (8). Tuttavia il fenomeno politico e sociale più particolare ed incisivo della storia di Paceco deve essere ricondotto necessariamente a una grande borghesia agraria di estrazione trapanese, che riuscì a dominare, soprattutto dopo l'Unità d'Italia, la vita pubblica comunale. Diverse famiglie trapanesi riuscirono, anche con l'acquisizione dei beni dell'asse ecclesiastico, ad impadronirsi di terre nell'agro pacecoto, costituendo un nucleo di latifondismo agrario parassitario.


Tav. 5 Panorama di Paceco e dell'antica Piazza Matrice in una foto-cartolina dei primi anni '20 (Ed. G. Patricolo - TP)


(8) Barbata, A. - Paceco nel Risorgimento 1820-1860, Paceco, 1963 - ms.

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