Sistematica
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta
Superdivisione: Spermatophyta
Divisione: Magnoliophytina
Classe: Magnolyopsida
Sottoclasse: Caryophyllidae
Ordine: Caryophyllales
Famiglia: Chenoppodiaceae
Genere: Salsola
Specie: Salsola kali
ph© Foto di Benedetto Galifi
ph© Foto di Loredana Ferlito
Etimologia: Il nome del genere si riferisce al suo sapore salato, quello specifico dal
nome Kali = potassa riconduce al significato del nome generico
Morfologia: Pianta erbacea annuale, ramificata, carnosa, ha l’aspetto di una piccola
pianta grassa che le deriva dall’adattamento all’ambiente di crescita, alta fino a 60
cm, grigio-verde o giallastra, glabra o irsuta.
Fusto divaricato, con numerosi rami patenti o ascendenti, venato di chiaro o di
rossastro. Foglie alterne, senza stipole, opposte, con lamina lineare o lesiniforme,
aculeata, con la base allargata e il margine membranoso, lunghe da 1 a 4 cm. Sono
carnosette e pungenti e spinose all’apice, le superiori più corte e più larghe, le
inferiori lineari e patenti lungo il fusto. Fiori ermafroditi, poco appariscenti,
solitari o in numero di 2-3, spighe rade alle ascelle delle foglie superiori, con due
bratteole, ovato-triangolari, rigide con una lunga spina giallastra, più lunghe e più
evidenti dei fiori stessi. Perigonio biancastro o rossastro, ovoidale, appuntito che
diventa pergamenaceo, carenato o alato al momento della fruttificazione , tepali liberi
e antere appena sporgenti. Il frutto è un otricello membranoso, chiuso nel perigonio.
Distribuzione – Habitat – fioritura: Pianta di origine delle zone paleotemperate è
diffusa nell’Europa centrale e meridionale, ma cresce anche dalla Finlandia all’Africa
del Nord, in Italia è comune in tutte le coste marine, sulle dune e nelle lagune
salate, dove fiorisce da Luglio a Settembre.
Proprietà e utilizzi: Pianta che contiene acidi organici, segnatamente acido ossalico,
sali di sodio, di calcio, di potassio e di magnesio, vitamine del gruppo B e la C,
grazie a questi principi attivi le si attribuivano in passato proprietà
rimineralizzanti e diuretiche e veniva anche utilizzata in decotto come lozione per
pelli rugose e rilassate.
Le giovani foglie possono essere consumate in insalata, lessate o cucinate per
minestre, sughi, sformati. In passato le piante essiccate venivano aggiunte a vari
legumi per accelerarne la cottura.
Per l’alto contenuto di soda (25%) delle sue ceneri nel 18° secolo tale sostanza veniva
estratta e commercializzata col nome di “soda vegetale” o “soda coltivata”.
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