Città di vie contorte
albergo alla canaglia
dei fetidi angiporti
la torbida plebaglia
che sbronza al lupanare
spreca tutto il coraggio
ed i soldi del mare
aspettando l'ingaggio
a bere e fornicare !
Città di cupi androni
che inghiottono donnacce
spinte dagli schiaffoni
di sordidi magnacci
spiati dalla donnetta
che pallida e atterrita
sbavando poi rigetta
bestemmiando alla vita !
Di piccoli borghesi
cinici, ciechi e spenti
di nulla mai sorpresi
che pallidi e scontenti
contano agli sportelli
con la risata sciocca
i bei milioni a quelli
dallo stecchino in bocca
e sognano il week end
sacro al mondano sito
ed il magic momént
delle ferie a San Vito !
Città di costruttori
il cui sport preferito
che fan senza rossori
anzi con volto ardito
è fare dormitori
e guai sem uovi un dito
che ti faranno fuori !
Città di funzionari
compassati ed alteri
ormai sempre più rari
in quei vestiti neri
sapientemente vili
al soldo dei potenti
con stravizi senili
di veri delinquenti !
Città degli avvocati
sempre magniloquenti
quanto pigri e sbracati
sempre a caccia di clienti
pastori e contadini
- i soliti perdenti
in lite coi vicini.
Ma che giorno radioso
se viene l'omicida
oppure il gran mafioso
che sol di loro si fida !
Città d'alti patrizi
vetusti e decadenti
pieni di tutti i vizi
e stolti e prepotenti,
fastosi sempre e ancora
come ai bei dì ruggenti
anche se spesso in mora !
Ritagliano dai beni
ogni anno qualche cosa
e vendono i terreni
alla cosca mafiosa.
« Dopo di me il diluvio »
non è la frase morta,
per padre Giove pluvio
essa è con voi risorta !
Città d'allegri amori
di triangoli accettati
popolani e signori
vi sono impegolati !
Città di nostalgie
del ventennio passato
ch'esaltò le manie
dello sciocco impiegato
che simile al suo duce
trattava il popolino
in modo duro e truce
tipico del cretino!
Tu sei così meschina
che non paghi il diluvio
della rabbia divina
ma solo il pediluvio
e un po' d'acqua in cantina !
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