Su una tavola di bianco vestita
stendo il pranzo della speranza
e l’adorno di semplicità
per riempir l’ anima mia.
Onde sonore annunciano il sereno,
un raggio eterno mi aiuta a vivere.
Sui vecchi muri, qua e là screpolati,
vedo apparire fantasiose figure,
ed il cuore danza vestito di rosso
al ritmo della luce del faro.
Laghi, montagne e pianure
sono immensi quaderni
ove depongo i miei pensieri;
il mare lava quei brutti ricordi
che navigano contro vento.
Dentro il mio guscio di lino
vado a riposare;
socchiudo le finestre,
domani continuerò a raccogliere
frutti agro-dolci.
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