Son triste sì per quel che ho visto e vedo,
la terra più non canta come prima
e come in un cumulo di fango
muta in grigio il suo verde manto.
Io son madre di tutta la natura,
soffro e porto in cuore le mie pene,
son tutta avvolta da nuvoloni neri,
vesto a lutto ed in silenzio piango.
Nell’universo rotolo e son stanca,
beffardo il sole asciuga lacrima furtiva
che lenta scorre su un viso di Pierrot.
Anche gli innamorati son cambiati
e al raggio serotino d’ogni dì
vanno in discoteca l’anima a ferir.
|