Interrogar vorrei l’anima mia
per ricostruire i miei ricordi
con l’aiuto del canto della musa;
del mondo illuminar la sorte ria,
riavviar col suo profumo quei bagordi
e far come il gatto le sue fusa.
Nessuno ascolta più parole sante
né dolcezza di sani sentimenti,
nel mondo guerra impera devastante
e l’uomo resta sordo a pentimenti.
Vorrei svegliarmi un mattin di maggio
senza più vittime innocenti,
ma piangon gli occhi di quel Saggio
perché i cuori rimangono imponenti.
Vorrei...
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