Dentro le trasparenze d’acque azzurre
rami intrecciati su alberi spogli
che l’onda del mare tosto accarezza;
l’alga danzando e con le sfumature accoglie
un pennellar gioioso della marina brezza,
quasi un fluir di ondeggianti chiome.
Vedo ogni mollusco appiccicato
come in simbiosi, per l’eternità,
corna di cervi su vallure
dove il mare traluce d’argento
ed ogni pesce mille giochi fa.
Ma... qual prezioso altar che m’apparivi,
fondale vegetato di sospiri,
or vile mucillagine t’assale
infame piovra causa del male.
Tutto va dissolvendosi e l’uomo sfiora
il dramma che fa perdere il Creato.
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