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PER NON DIMENTICARE - PER NON DIMENTICARE - PER NON DIMENTICARE - PER NON DIMENTICARE - PER NON DIMENTICARE
Il Premio Letterario "ANTONINO VIA" è stato ideato e realizzato dal poeta Nino Barone in stretta collaborazione con Stefania Via
CON IL CONTRIBUTO DEL COMUNE DI TRAPANI, DEL COMUNE DI ERICE E DELL'UNIONE MAESTRANZE


COMPONENTI
DELLA GIURIA


Anna Burdua
Presidente
Direttrice Biblioteca
di Erice


Gino Adamo
Poeta

Alberto Criscenti
Poeta

Mattia Cavasino Badalucco
Poetessa

Giuseppe Ingardia
Giornalista pubblicista, cultore di tradizioni popolari, lingua
e poesia siciliana


Vito Lumia
Poeta e studioso della lingua siciliana

Beatrice Torrente
Poetessa


Finito di Stampare dalla
Tipografia GENNA
Settembre 2008

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per Nino Lettere e Prosa
SOLO UNA SORELLA

Perché? Perché? È ciò che mi ripeto ogni giorno in quest'ultimo anno, da quel maledetto 5 Gennaio 2007.
È successo davvero? Ho fatto un incubo? No!! È successo davvero. Hanno ucciso mio fratello. E la risposta è ogni giorno lì, presente come non mai. È negli occhi di papà e mamma, invecchiati così, dentro i loro cappotti inzuppati di Via Orti e che odorano di fiori.
La risposta è negli occhi di Valentina, chiusa ormai dentro il suo dolore. La risposta è negli occhi di Tiziana, quando con uno sguardo riusciamo a capire e ad intervenire, evitando l'ennesima lacrima. La risposta è negli occhi dei miei figli, quando mi chiedono, delusi, perché loro non hanno un albero di Natale. La risposta è in camera di Nino, invasa dai mille pensieri e oggetti deposti sulla sua tomba. Nel suo letto le lenzuola della sua ultima notte, le sue scarpe ancora lì…
La risposta è quando vado a casa di mamma e Nino è ovunque, pronto a ricordarti che non c'è più. La risposta è nella mia vita e di come sia stata stravolta. La risposta è nella mia famiglia riunita, una sedia a tavola è vuota, un piatto senza cibo, Nino non c'è.
Questa è l'immagine che ho della mia famiglia da quel giorno. Nino non ci ha lasciati così. Chi non mi conosce bene penserà di me, come di una persona fredda, ma chi mi conosce davvero sa che non è così. Soprattutto lo sa la mia famiglia e sicuramente lo sapeva Nino. Nino è stato l'unico che io sia mai riuscito ad abbracciare e baciare con l'amore e l'affetto profondo di cui solo una sorella è capace. Io Nino lo amavo e sentivo di amare la mia famiglia. Ma mai come in questo momento sento di amarli.
A volte vorrei abbracciarli tutti, ad uno ad uno, così forte da farli scoppiare, ma non lo faccio, piuttosto lo evito… Non so spiegarlo… Se solo riuscissi a spiegare loro cosa provo semplicemente con le parole o con un abbraccio. Perché mi è così difficile esprimermi cosi? Il bene che voglio alle mie sorelle!!!!!! E Valentina che lo sta imparando solo adesso? O meglio: io l'ho dimostrato solo adesso. Ma a volte la sento così distante da raggiungere… Perché quel muro?????? Mi ritrovo con la paura di dover perdere anche lei, nulla è più certo per me… bastano due rapinatori, una pistola e una persona da salvare… niente di più semplice “oggi”.
E poi ci sono mamma e papà, per loro i giorni sono uguali l'uno dall'altro, distinguono solo il sabato e la domenica, in quei giorni devono sistemare vasi e fiori per poterli tenere sempre freschi. Invecchiati, senza voglia di nulla, vederli lottare con la vita, ma nei loro occhi la voglia di lasciarsi andare via per sempre. Mamma con il suo grembiulino a fiori, davanti la sua cucina, alla solita finestra ad aspettare Nino per il pranzo, ad aspettare i suoi nipoti, le sue figlie. Adesso raramente è a quella finestra… e raramente è davanti quella cucina. Nei loro occhi c'è la delusione di quanti non sono andati a vedere il presepe da Nino tanto desiderato, dall'altro la rassicurazione della visita avuta dal sindaco, segno che nessuno li ha dimenticati. Ma davvero nessuno li ha dimenticati??? Beh, io e le mie sorelle no di sicuro: “ti vorrei abbracciare mamma, consolarti dicendoti che Nino manca anche a me, mentre piangiamo insieme, con quel dolore nel cuore”. Vorrei abbracciare anche papà quando come un bambino indifeso, piange commuovendosi, quando pronuncia il nome di suo figlio, anche lui ha bisogno di te. Vorrei gridarvi il bene che vi voglio, di quanto sto male. So che voi pensate che io sia forte, che io sia imbattibile e indistruttibile. Non è sempre così, questo momento è terribile anche per me, cerco di reagire ma sto male , sto male perché Nino mi manca tanto.
Anche Valentina e Tiziana stanno male, quando siamo tutti insieme, o con voi, cerchiamo di nascondervi il nostro dolore per proteggervi dal vostro. Anche noi la notte piangiamo, anche noi soffriamo da sorelle. Voi avete noi, noi abbiamo voi. E da quel giorno siamo riusciti a non abbatterci proprio per il nostro sorreggerci a vicenda. Lo so, Valentina che non sono stata la sorella che avevi sognato, ma credo che Nino abbia dato un poco di se ad ognuno di noi e credo che dovremmo sfruttare al meglio la possibilità che ci ha dato. Mi piace pensare che Nino sia morto da Eroe, per questo, credo che dovremo tenere caro ciò che lui ci ha insegnato perdendo la vita quel giorno, quello che ci ha lasciato: l'unione della famiglia che, fino a quel giorno, non sapevamo di avere così forte. Vi voglio un bene dell'anima.


Stefania Via


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