COMPONENTI DELLA GIURIA
Anna Burdua
Presidente
Direttrice Biblioteca di Erice
Gino Adamo
Poeta
Alberto Criscenti
Poeta
Mattia Cavasino Badalucco
Poetessa
Giuseppe Ingardia
Giornalista pubblicista, cultore di tradizioni popolari, lingua e poesia siciliana
Vito Lumia
Poeta e studioso della lingua siciliana
Beatrice Torrente
Poetessa
Finito di Stampare dalla Tipografia GENNA Settembre 2008
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Premio Speciale della Giuria (sezione lingua italiana)
ALLA MIA TERRA
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Non me ne andrò terra
dal sonno eterno dei miei avi
dal mare che punge i tuoi lembi
o dai raggi solari che fendono zolle come coltelli.
Non me ne andrò
dai miei orizzonti dietro colline
vicini.
Né dalle carraie cigliate di agavi carnose
e di rovi fruttuosi
dagli atavici frondosi castani
dagli innocenti ulivi che tramano ombra
dai fichi d'India sulle cimase.
O dalle pietre di lava e di pomice
dal puzzo di zolfo ora lontano
dai trenini ferraglia
con ancora voci
inumane
soffocate dal dolore nel cuore.
Né dai miei eroi vecchi di piazza
avventurieri in terre lontane
come Ulisse che baciò i tuoi fianchi
e vedrò in una vedova bianca
Penelope donna del sud
che con fatui suoni di erbose zampogne
tesse raggi bianchi di luna
in una casa col gesso stampata.
Né dalle mie figlie, astate fanciulle
nero lavico e bianco calcare
diafani occhi, riflessi del mare
che mi aprono speranze con canto serale
e mi accendono il cuore di rosso lapillo.
Non me ne andrò
tremante terra
per il peso dei tuoi anni
che ignari
negli estivi meriggi oziosi
rubano i miei sogni su greche colonne
corrose dal tempo
su papiri di storia inzuppati
turbolenti fiumare
sfociati in Aretusa fonte perseguitata.
Se i colori s'infiammeranno nelle tempie
sarò vento che soffia
che urla come Polifemo ferito
la rabbia
mia terra ingiuriata
ai capi chini sul nero catrame
ai volti in vetrine specchiati
alle orecchie sorde alla sonorità del giorno bianco tuo
che gioca come fanciullo
a nascondino col crepuscolo inargentato.
Da te
che lenta cammini
sabbia del tempo
vedova madre in cerca di figli
penoso destino di chi sola rimane
non fuggirò
ombelico marino
che su tre gambe ancora mi tieni
e con braccia rocciose nel vento mi culli
come bimbo in cerca del padre.
Giuseppe Bonura
Mirabella Imbaccari (CT)
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