Trapani Nostra

L’ultimo lavoro letterario di Alberto Costantino, un romanzo, in una antica Trapani, (Tarâbanis)come veniva chiamata dagli arabi e (Camesena) come la chiamavano i fenici dal nome greco e latino della falce. Nessun riferimento a cose o persone dice l’autore ma l’ambientazione è la nostra tra fantasia e realtà. Ringrazio l’autore per avermi dato l’opportunità di pubblicare questo libro

Dal testo inviatomi da Vincenzo Scuderi: A Trapani, nel 2009, in due testi quasi complementari l’uno dell’altro, è stata formulata l’opinione – non mi sentirei di definirla una vera e propria tesi scientifica: tanto è lo spazio lasciato all’immaginazione nella lettura dei linguaggi formali, tante le forzature e gli errori veri e propri nei richiami e nei raffronti stilistici – secondo la quale sarebbe stato il famoso architetto G.B. Amico, tra il 1750 e il 1752 ad aprire l’occhio di luce centrale nella parete meridionale del monumentale scalone dei Carmelitani, oggi del Museo Pepoli;…