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Cari amici, voglio presentarvi una persona speciale, SARAH COLOMBO, musicista ma anche compositrice di quelle affermate nel pianeta dello spettacolo
Cari amici,
un libro, ANCORA!!!, direte voi, perchè no, dico io, se questo può far spostare la nostra mente al di là del quotidiano e raggiungere con il pensiero mete diverse. Giuseppe Ingardia propone le sue poesie nel libro,
IMPROBABILI PARTENZE Dalla premessa dell’autore: La esistenza di ciascuno di noi è uno scorrere interiore segnato dal La Processione di San Francesco di Paola, Santu Patri. L’appuntamento solenne a Trapani dell’anno 2009. All’interno alcune foto della processione. attraverso questo link puoi guardare la pagina dell’edizione 2008 Dalla nota storica consegnatami da Mons. Vito Filippi Rettore della Chiesa San Francesco di Paola in Trapani … “Vidi chi ‘u Santu Patri ti duna lignati”. Frasi simili vengono proferite e sentite molte volte tra le mura delle nostre case, indirizzate sovente a fanciulli maldestri, protagonisti di qualche “imperdonabile” marachella, e lasciano nella mente degli adulti piacevoli ricordi di una lontana giovinezza caratterizzata da una spiccata e ancor viva devozione per San Francesco di Paola. Ma sarà poi così terribile la figura di questo Santo? Non ci resta che scoprirlo tra le pieghe della sua biografia. Alcune foto della processione 2009 Cari Amici, un libro, questo donatomi ed edito dalla Biblioteca Fardelliana, sul canonico F. Fortunato Mondello, bibliotecario – Sulle pitture in Trapani dal secolo XIII al secolo XIX e sui pittori trapanesi profili storico-artistici Dalla premessa di Vincenzo Abbate: Nella Biografia del Can. P. Fortunato Mondello Bibliotecario della Fardelliana (Trapani 1911), l’autore Can. Simone M. Romano, ricordando l’amico, l’ ‘ottimo ecclesiastico’ e ‘il chiaro scrittore delle cose patrie’, teneva a sottolineare espressamente che l’illustre studioso trapanese “pria di compiere il suo pellegrinaggio fra noi, avrebbe desiderato di vedere pubblicati alcuni dei suoi manoscritti, che molte ricerche e lungo studio gli costarono, specialmente quello sui vari gruppi rappresentanti i misteri della passione di G.C., che formano oggetto della processione del Venerdì Santo, e l’altro sulle pitture in Trapani dal secolo XIII al secolo XIX coi profili storico-artistici sui pittori trapanesi; ma le difficoltà ad eseguirne le numerose illustrazioni e la scarsezza dei mezzi, dei quali potea egli disporre, non glielo permisero.” …
Alberto Barbata – (Paceco 1944) bibliotecario e cultore di storia del territorio, ha dedicato numerosi saggi e articoli alla ricostruzione delle dinamiche sociali, politiche e culturali del Trapanese, con particolare riferimento alla storia di Paceco.
RITORNO AL FEUDO Dalla prima pagina del libro: … Per gli abitanti della Sicilia Occidentale e Centrale il feudo era stato sempre un’immensa distesa di terre, coltivate a grano, ma spesso rampanti ed incolte, punteggiata da aspre colline e timponi alti dai trenta ai cento metri e oltre. Il colore, quello giallo del grano, delle spighe, di erba secca, soltanto nella primavera di un tempo spuntava un manto verde che presto scompariva per lasciare spazio ad una desertificazione avvolgente. Alla fine di maggio, al massimo, le prime trebbie meccaniche guidate da pionieri volenterosi cominciavano la mietitura. E questo fino al secondo dopoguerra, ma per secoli la falce e il braccio del contadino proletario avevano operato la coltivazione. Ma il feudo significava tante cose, spesso amare e crudeli. Significava lavoro faticoso, lunghi viaggi sul carro per raggiungere la meta del lavoro dal paese piÙ vicino, dai dieci ai venti chilometri ed oltre. E non sempre le donne, che dovevano accudire i figli, potevano seguire i mariti nei lunghi tragitti fino al feudo, spesso soltanto durante la mietitura, allorquando preparavano la “ghiotta”, l’agghia pistata, non sempre il “limiuni cunzatu”, e provvedevano ai servizi domestici. …
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