Trapani Nostra

Dalla presentazione di Nicola Lamia: … Dopo il successo del volume «Trapani nella vita civile e religiosa », che è diventato ormai una rarità bibliografica ed a cui ricorrono come a fonte inesauribile di notizie tutti coloro che si occupano della storia, delle tradizioni, degli usi e dei costumi della nostra città, Mario Serraino ha preparato in questi ultimi anni, con lungo studio e grande amore, un’opera di maggiore impegno, che sta per venire alla luce col titolo «Storia di Trapani». Essa è articolata in tre densi volumi, il primo dei quali tratta delle origini di Trapani e delle sue vicende nel corso del Medio Evo, il secondo rievoca gli eventi a cui partecipò lungo tutto l’evo moderno e quello contemporaneo fino al termine della seconda guerra mondiale, il terzo infine si occupa dell’ attuale stato della città, della sua toponomastica e dei suoi usi e costumi, e si chiude con cinque allegati, alcuni dei quali fanno luce su questioni particolarmente interessanti per i Trapanesi, come quella dei rapporti tra l’«Università» e il convento dell’Annunziata. … – Ringrazio Giovanni Cannamela per avermi prestato questo libro.

Apri la pagina per visualizzare la galleria fotografica dell’Altare di San Giuseppe realizzato a Salemi e la mostra realizzata al Castello Normanno di Salemi curata dal Gruppo Archeologico XAIPE. – Apri la pagina per visualizzare qualche foto della mostra e dell’Altare dedicato a San Giuseppe inviatami da Rosanna Sanfilippo.

Dalla prefazione di Stefania La Via:

… Questa silloge nata dall’ostinata convinzione del valore catartico della poesia come medium spirituale, freccia di luce che, con rapidità e leggerezza, illumina le coscienze e rivela la realtà profonda di ciò che ci circonda, potrebbe quasi sembrare un frutto fuori tempo o un irredimibile peccato d’ingenuità. Eppure anche in un’ epoca in cui si crede di conoscere appieno ogni aspetto della realtà e di poterlo manipolare, in cui la fotografia o i filmati documentano ciò che accade in qualunque angolo del mondo e sembra non esserci più posto per il mistero, per “l’oltre”, la poesia mantiene la sua voce di libertà e di monito. …

Dalla prefazione di Totò Buscaino:

… Commentando i proverbi, i detti e le sentenze, pubblicate dal Pitre, l’Osservatore Romano ebbe a definire il popolo siciliano “genus acutum et suspiciosum”, cioe a dire “schiatta, popolo ingegnoso e sospettoso”, sottolineandone l’importanza che essi, i proverbi, i detti e le sentenze, rivestono nel contesto del vivere civile. Va detto subito che Vincenzo Adamo si muove sulla linea della tradizione, ma con un taglio diverso, scanzonato, che ne rende piacevole la lettura. …