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Edicola: LUMIE DI SICILIA – Nr. 167 – Ottobre 2022

 


Da questo articolo i precedenti numeri di:
LUMIE DI SICILIA
Periodico dell’A.Cu.Si.F.
Associazione Culturale Sicilia Firenze
Ringrazio Mario Gallo per questa opportunità
(clicca sul logo per visualizzarlo e leggerlo)
Cerca all’interno dell’EDICOLA

PRESENTAZIONE DEL NUMERO 167 DI LUMIE DI SICILIA – OTTOBRE 2022

Nel sommario, a pagina 2, riprendiamo la suggestiva storia della “spada di Damocle”.

Le pagine 3-4 sono riservate a Bia Cusumano, la quale dedica a Gianni Diecidue, poeta, drammaturgo e storico fra i fondatori del movimento “Antigruppo”, un affresco poetico camuffato di prosa, un vero godimento dello spirito!

6-7 Siriana Giannone questa volta non tratta vicende di nostri giovani mandati a morire per la grandezza della patria fascista, ma abbraccia un tema diverso, a lei suggerito dalla recente scomparsa di una sua stimata conterranea, vissuta a cavallo del secolo scorso e del corrente, in una comunità nella quale sopravvivono “ultimi rappresentanti di una presunta nobiltà tanto anacronistica quanto surreale”. Uno scritto che fotografa la realtà di una certa Sicilia mummificata, abbarbicata a convenzioni funzionali all’apparire, che non vuole cedere il passo al mutare dei tempi; una Sicilia che Siriana non può accettare e nella quale vive non disdegnando la sfida.

Numerose, come di solito, le RECENSIONI:
- Daniela Bonavia (5) illustra la più recente opera di Licia Cardillo Di Prima, L’odore della nebbia, un viaggio che si rivela metaforicamente un percorso di ricostruzione e riappropriazione della propria identità “… Un’assoluta centralità detengono i luoghi, non sfondi, non meri squarci descrittivi, ma vere coordinate geografiche dei sentimenti e del doloroso itinerario nei ricordi…”
- Domenico Trovato (8), confermando l’essenzialità delle sue recensioni, volge la sua attenzione alle Briciole di un sogno di Carmelo Aliberti, “travolgente torrente lavico di sequenze narrative”.
-Marco Scalabrino e Maria Pia Virgilio (13-14) ci prendono per mano per condurci in un fondo di Sicilia, Panicastro, in attesa dell’arrivo dal pianeta Captolo di CapMan1, incaricato d’instaurare una collaborazione con gli abitanti del pianeta Terra al fine di… impiantare una vigna sul suo pianetino.
I “Trioscuri”, Luigi (Ferlazzo Natoli), Ludovico (Fulci) e Lavinio (Ricciardi), sono gli autori di questa avvincente favola, “Panicastro survived”:… “Sfida, celia e complicità fra i tre; un campo comune sul quale rincorrersi al confine dell’arte”
- Gaspare Agnello (17-18) analizza “L’arbulu nostru”, silloge poetica di GIUSEPPE CINA’. L’albero è l’ulivo, espressione della nostra cultura mediterranea, quello cui affidare la ricerca di sé nel tempo, nello spazio, nelle corde che ci legano alla società cui apparteniamo. Poesie che ci riportano ai valori durevoli della nostra vita raccontati in dialetto (il vermiglio linguaggio dell’isola, quello che consente di ottenere spontanea semplicità e sicura immediatezza).

———-
Nelle pagine da 9 a 11 torna Giovanni Ingrassia con la sua rubrica “Il dialetto dimenticato”, prezioso scrigno in cui sono custodite gemme di vita trascorsa da non disperdere nell’oblio.

La pagina 12, accanto alla rubrica ‘i vespi siciliani, ospita “Comisi furnicacioni”, un brano tratto da “Il frammento di un volgarizzamento siciliano trecentesco”, uno specialistico articolato elaborato di una giovane studiosa siciliana, Laura Ingallinella, docente all’Università di Toronto, che -oltre ad offrirci un gustoso e curioso spaccato linguistico- ci dà la misura dell’impegno culturale e professionale di tanti giovani italiani sparsi per il mondo.

Santo Forlì questa volta ci guida in un’escursione più lunga, “Tre giorni sulla Sila”, tutta da godere (15-16)

A pagina 19 fa capolino la poesia:
l’avviso di un bando di concorso al Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi”, ideato e presieduto dal poeta e critico letterario Lorenzo Spurio;
Non è poesia: una…poesia (che contraddice il titolo!) di Ina Barbata

Il nostro amico Anthony Di Pietro, (20-22) ci guida per le strade di New Haven durante A Festa do Trik Trik (Trick or Treat) – Halloween . Strada facendo ci illustra il fascinoso racconto di Pocahontas.

Da 23 a 28 Appendice: Luigi Nastasi: Iliade in siciliano – Libro quinto – parte prima.

A lettrici e lettori buona lettura e un cordiale saluto da
Mario Gallo

P.S. dal prof. Elio Piazza, esponente del Centro Studi Risorgimentali Garibaldini di Marsala, mi perviene questa nota: non servono commenti!

UNA VERGOGNA ANCORA PIU’ VERGOGNOSA
A Marsala, nota nel mondo per il suo vino e per aver accolto i Mille di Garibaldi, il monumento a loro dedicato è diventato soltanto una terrazza panoramica dove consumare cibo e bevande lasciando i rifiuti a contatto con i nomi di coloro che ci resero italiani. Possiamo nutrire risentimenti per tutte le vessazioni subite con l’Unità d’Italia, dall’imposizione della famigerata tassa sul macinato soppressa da Garibaldi e reintrodotta dal governo post-unitario all’imposizione della leva militare che provocò decine di migliaia di renitenti datisi al brigantaggio e della leva scolastica in una Sicilia che sconosceva obblighi militari e scolastici.
Ma quei ragazzi volontari che s’immolarono per l’ideale di una Patria unita, libera e indipendente meritano assoluto rispetto nel ricordo che il monumento vuole eternare.
E, invece, aumenta di giorno in giorno il livello delle lattine, delle bottiglie e degli avanzi delle merende consumate sulle terrazze, rifiuti conficcati in maniera indecente e lurida nell’intercapedine tra le lastre istoriate e le pareti di sostegno.
E su questa vergognosissima discarica di prestigio sventola il tricolore prossimo a diventare bicolore con la scomparsa del rosso sfilacciato dal vento.
Che pena, che mortificazione, che sofferenza di chi ha dedicato la propria vita all’educazione dei giovani ed alla crescita civile della nostra Marsala!
19.09.2022
Elio Piazza

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