Dalla presentazione di Vincenzo Guarracino:
… L’autore, che significativamente aveva concluso il libro precedente col proposito di “dare meno peso al malumore”, proclama e realizza in tal modo il suo rifiuto a sottostare a condizionamenti e incomprensioni, sbarazzandosi di ogni “ruggine visiva” nella definitiva acquisizione di “occhi d’esili fànciulli” capaci di guardare il mondo in modo finalmente nuovo, libero e sgombro di ogni costrizione e pregiudizio. È in sostanza la scelta di una poesia nuova, fatta di leggerezza e grazia: una poesia che sconfigga il silenzio con la perentorietà di un canto capace di coniugare i “fili di mistero” della vita altrui con la rivendicazione della propria inassimilabile singolarità, reclamando rispetto per le proprie scelte e convinzioni da parte di un mondo sempre più disattento e indifferente. …
Ringrazio l’autore per avermi dato l’opportunità di pubblicare questo libro
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