Dalla premessa: …Ventuno liriche ove l’insistita iterazione degli “occhi chiari e verdi” filtra amore, ricordi e speranze, ma anche sogni svaniti all’alba dell’arido vero frammisti a rimpianti e sofferenze ora che “(…) La corda pazza/ ha scalfito Anima … il mio corpo senza remi/sugli spigoli dell’angoscia ad aspettarti”. E, ‘angoscia’ è emblematicamente l’ultima parola con cui si chiude uno dei più sofferti e delicati idilli: “Volevo dirti che vivo giorni d’angoscia”. … Ma in quegli occhi chiari dell’anonimo (C.D.G.) c’è tutta l’estrema sintesi del mondo e della stessa poetica di Celeste Giaramidaro; c’è tutta la sua vita vissuta, sognata ed agognata.
Articoli correlati:
- GDS: articoli del 27 marzo 2010
- GDS: articoli del 14/4/2009
- GDS: SAN VITO – Festival Aquiloni – acrobazie e due band dal vivo
- Libri: LA CHIESA DELL’ANNUNZIATA IN CASTELVETRANO di Aurelio Giardina e Vincenzo Napoli
- I Kamesena ricordano Rosa Balistreri
- Articolo: “Un cinquantenario davvero memorabile per la dignità trapanese ” di Vincenzo Scuderi
- Libri: ELISABETTA D’UNGHERIA, di Rosa Maria Ancona
- San Vito Lo Capo – CUOS COUS FEST 2016 – 24 Settembre – AFRICA MANDINGUE
- Libri: Il «TACCUINO» – «UNA PUNTA D’ORGOGLIO» – (gab)
- Libri: STIDDI a cura dell’Associazione Gruppo Poetico San Michele