Tratto da www.pacecoweb.it: Paceco, 23 Ottobre 2011 – In un paese prevalentemente contadino poter raccontare alle nuove generazioni il passato del luogo in cui vivono è un modo per mantenere, anche se solo in maniera astratta, il modo di vivere e le abitudini degli antenati. A Paceco questo è stato reso possibile grazie ad un idea del prof. Carmelo Fodale che con il patrocinio del preside Cavasino e l’aiuto da parte del Comune ha dato inizio, nel 1975, alla realizzazione del “Museo della civiltà contadina”.Possiamo avere una visione più chiara dall’intervista che io stessa, Anna Rita Barraco, ho fatto a colui che ha partorito questo progetto, il prof. Carmelo Fodale.
Anna Rita Barraco: com’è nata questa idea? Ringrazio il prof. Carmelo Fodale per il tempo che ha dedicato a questo mio piccolo progetto e per il materiale fotografico che gentilmente mi ha fornito. Rinnovo nei suoi confronti anche la mia stima personale cresciuta sempre più nel corso degli anni, inizialmente, come alunna dell’Istituto”Gesualdo Bufalino” di Trapani di cui egli è stato preside per molti anni e durante la quale ha sempre saputo donare molte lezioni di vita e perle di saggezza che sono state di grande aiuto nel percorso della vita e adesso come amica. Grazie di cuore. Di seguito alcune foto con i “creatori materiali” del museo e d alcuni oggetti esposti: in particolare nella prima da sinistra il prof. D’Aguanno, la prof. Giurlando, il prof. Carmelo Fodale e l’alunno Vincenzo Lo Pinto; nella seconda da sinistra la prof. Anna Maria Cudia, il prof. Carmelo Fodale, il prof. Giovanni Gandolfo e la prof. Graziella De Filippi
Prof. Carmelo Fodale: La proposta di creare un museo della civiltà contadina l’ho presentata al Collegio dei docenti in una delle prime riunioni dell’anno scolastico 1975-’76, anno in cui sono stato trasferito dalla scuola media di Borgo San Lorenzo (Firenze) a Paceco. L’idea mi è venuta perché ho notato che nel nostro paese, essenzialmente contadino, il sistema di lavoro e di produzione nell’agricoltura aveva subito un notevole cambiamento e aveva abbandonato quasi tutti i mezzi e gli strumenti tradizionali la cui memoria, senza un adeguato intervento di raccolta e di recupero, sarebbe andata irrimediabilmente perduta. Ad onor del vero devo anche dirti che la mia non è stata, come si suole dire, un’idea “geniale ed originale” perché in Toscana, dove ho lavorato per quattro anni, questo tipo di museo è molto diffuso. Comunque il desiderio era di offrire alle nuove generazione l’opportunità di conoscere direttamente il mondo contadino, e non solo, dei loro antenati. Nel museo sono stati inseriti anche attrezzi delle attività artigianali perché non è concepibile il mondo contadino senza la complementare presenza del mondo artigianale.
Anna Rita Barraco: Da chi sono stati donati gli oggetti?
Prof. Carmelo Fodale: Gli oggetti sono stati donati dai contadini pacecoti. Per diversi anni scolastici sono stati raccolti i più disparati oggetti, sono stati puliti e verniciati da professori ed alunni offertisi volontariamente e conservati in tutti gli spazi disponibili della scuola media. Terminata l’azione di raccolta e di pulitura, tutti i pezzi del museo sono stati catalogati , etichettati e per tutti è anche stato indicato il nome del donatore.
Anna Rita Barraco: che tipi di attrezzi ed oggetti ospita il museo?
Prof. Carmelo Fodale: Praticamente, come si vede anche dalle foto, sono presenti nel museo quasi tutti gli attrezzi antichi utilizzati in campagna ed anche molti oggetti provenienti dal mondo dell’artigianato. Per questo il museo è stato denominato della civiltà contadina che comprende ovviamente anche il mondo artigianale nella sua variegata rappresentazione (calzolai, barbieri, fabbri, maniscalchi, bottai, ecc.).
Anna Rita Barraco: a quali anni risalgono questi oggetti ?
Prof. Carmelo Fodale: Gran parte ai primi decenni del 1900 e altri ad anni più recenti, ma comunque si tratta sempre di oggetti non più utilizzati e superati dalle tecniche moderne già negli anni sessanta.
Anna Rita Barraco: quali oggetti sono particolarmente significativi per il paese?
Prof. Carmelo Fodale: Per la storia del nostro paese tutti gli oggetti, anche quelli apparentemente più insignificanti , sono significativi perché ciascuno di essi rappresenta particolari momenti o azioni della vita dei nostri nonni.
Anna Rita Barraco: com’è organizzata la struttura ?
Prof. Carmelo Fodale: Com’è organizzata oggi non lo so, ma ti posso fare vedere, attraverso le foto che allego alla presente,come l’abbiamo organizzata nel lontano 1983. La prima sede ufficiale del museo è stata allestita in un grande magazzino, appositamente affittato dal Comune, di proprietà del dottor La Rocca in via Nausica.
Anna Rita Barraco: qual è il criterio utilizzato per l’esposizione ?
Prof. Carmelo Fodale: Come tu stessa potrai vedere dalle foto, abbiamo seguito, per quanto possibile, il criterio ” settoriale” cioè abbiamo messo nella stessa sezione espositiva attrezzi utilizzati in una determinata fase lavorativa o per un medesimo scopo ( attrezzi della cucina, dell’aratura e semina, del carretto, della conservazione e molitura del grano, del calzolaio, ecc., ecc.).
Anna Rita Barraco: qual è lo strumento più curioso che di norma colpisce i visitatori?
Prof. Carmelo Fodale: Sinceramente non ti so dare una risposta precisa però penso che attirassero la curiosità di tutti, principalmente, l’antico aratro che veniva trainato da un animale e l’arbitriu, attrezzo che serviva per fare la pasta in casa.
Anna Rita Barraco: Ci sono degli oggetti che le rievocano ricordi particolari legati alla sua infanzia ?
Prof. Carmelo Fodale: Tutti gli oggetti raccolti per me rappresentano ricordi della mia infanzia perché quando io ero piccolo li vedevo usare continuamente ed erano per mio padre , i miei zii e i vicini, gli unici strumenti a disposizione dei contadini di allora. Comunque ricordo che per me, da piccolo, era motivo di grande gioia andare in campagna o a Trapani con il carretto. Allora non c’era tutta questa fretta di oggi !
Anna Rita Barraco: Cosa si potrebbe fare per incentivare la fruizione di questo museo ?
Prof. Carmelo Fodale: Il Museo oggi ha bisogno solamente di trovare una sede autonoma, moderna ed elegante; ha anche bisogno di avere un direttore stabile e di essere inserito, naturalmente dopo una adeguata ristrutturazione, nel circuito turistico della provincia di Trapani. Quando recentemente sono stato assessore ho proposto di trasformare in museo il semidistrutto capannone comunale che si trova davanti all’ingresso principale del vecchio edificio della scuola elementare. Da quando mi sono dimesso non so più che cosa ha fatto l’Amministrazione comunale !
Anna Rita Barraco: Qual è il messaggio indiretto che il museo ci vuole dare ?
Prof. Carmelo Fodale: Il Museo può darci un solo messaggio : conosci bene il tuo passato se vuoi costruire il tuo futuro e, come diceva una persona che noi conosciamo benissimo, Gesualdo Bufalino: ” Una civiltà è specialmente la ricchezza dei suoi mestieri …… una pedagogia, una morale”.
Anna Rita Barraco
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