Pinocchio |
CHIDDI D’ ‘A ”NICCHIA” pagina espressione della “Song Poetica Siciliana”, |
Settima pagina su “tema”, in dialetto siciliano, dedicata a Ottobre mese della cultura, della scuola e ricorrenti operazioni legate alla terra ed alle tradizioni. Tanti ricorderanno che un tempo (quando le lezioni cominciavano il 1° ottobre, coincidente con la festa di S. Remigio) i bambini di prima classe venivano chiamati ‘remigini’. Da alcuni anni adesso in questo mese, nelle scuole, si organizza la Settimana della Cultura. Un pressing collettivo, insomma, a spingere allo studio come chiave di lettura di un popolo che vuole vedere crescere i propri figli, nel segno del sapere emblematico antidoto all’ignoranza ed a tutte le devianze sociali. Una Scuola purtroppo messa alle corde sull’altare di presunte riforme epocali, con tagli di risorse finanziarie e umane, docenti e non docenti lasciati impietosamente… per strada! Svuotamento del valore delle lauree in una scuola degli ‘eccessi’ che lo scorso settembre ha registrato a Palermo, il suicidio del 27.enne laureando Norman Zarcone lasciatosi ‘volare’ dalla finestra, dopo aver ascoltato la sentenza dei suoi docenti.” Non ci sarà mai posto per te in questa Università. Sarebbe meglio che tu cambiassi mestiere!”. Indubbio bene dell’anima quindi, ascoltare la voce dei nostri cantori della ‘sicula nicchia’ che sognano l’ingresso a scuola della lingua siciliana, tra le materie curriculari. Castiglia rende onore alle sue mani piene di calli, dopo che “…scola nun ni potti friquintari”. Sucameli celebra i preparativi dei campi alla semina, il cambio di tempi e colori, con San Simone che ordina la ‘tappatura’ delle botti perché il vino faccia il suo corso. Mazzeo pensa ai tempi in cui la licenza elementare era magari il massimo traguardo rincorso. Per poi ‘tra ammuttuna e spintuna’ trovare un ‘pusticeddu’. Lumia ribadisce “c’un c’è futuru senza scola” e che rompersi la schiena per studiare “nun è tempu persu”. Gerbino plaude chi s’impegna nello studio, perché la cultura fa ben figurare…in cielo, in terra e in ogni luogo! Ad Altese, infine, non piace la scuola odierna in cui gli studenti non hanno rispetto, i docenti spesso non sono preparati, ci si impegna senza continuità. |
|||
|
|||
Guglielmo Castiglia |
Iò scola nun ni potti friquintari, Mi fici vecchiu e sugnu cuntintuni |
||
|
|||
Turi Sucameli |
Ottuviru ncumincia a trappitari, |
||
|
|||
Vito Lumia |
O picciriddi, amati la cultura |
||
|
|||
Tore Mazzeo |
A forza d’ammuttuna |
||
|
|||
Giuseppe Gerbino |
La scola: chi gran cosa veramenti! |
||
|
|||
Dino Altese |
La scola di sti tempi nun mi piaci, |
||
|
Articoli correlati:
- CHIDDI D’ ‘A ”NICCHIA” – di Giuseppe Ingardia – 5
- Vito Blunda – COMU PASSA U TEMPU, un’altra poesia su una foto
- Libri: OMAGGIO A GIUSEPPE PAGOTO a cura della Scuola Media G. Pagoto Erice
- Da una IMMIGRATA A BOLOGNA – Lella Vultaggio «TRA CONFUSIONE, DISASTRI GLOBALI, PANDEMIA E SENSO DI MORTE SI PUO’ CONTINUARE AD AMARE »
- Libri: Né ‘n celu Né ‘n terra di Vincenzo Adamo
- Trapani: Museo “Agostino Pepoli” in mostra il POLITTICO del Liceo Artistico “M. Buonarroti” – 2016
- Libri: LA NONNA PALMINA DI SANTU VITU di Palmina Ruggirello
- Libri: Valderice 2007 Scuola e territorio a cura della Scuola di 1° grado «G. Mazzini»
- Libri: Valderice 2011 Scuola e territorio a cura della Scuola di 1° grado «G. Mazzini»
- Libri: Valderice 1999 Scuola e territorio a cura della Scuola di 1° grado «G. Mazzini»