
Dalla presentazione di Alberto Barbata: I poeti, nel percorrere il loro difficile cammino, tra lo “sbocciare di tenere gemme sui rami” di una primavera nascosta e sognata, si caratterizzano sovente per i fulminei amori e i dolci vagabondaggi, alla ricerca di un illusorio sollievo, per infine vedersi poi precipitare in un pessimismo senza speranze, prigionieri del mondo terribile che detestano, ma da cui non possono né vogliono fuggire. E di questa denudata angoscia sono piene le pagine di questa poesia appassionata e incalzante di questo poeta che si aggiunge con fierezza agli altri di questa città, sognante nel suo fuoco sotterraneo. … Ringrazio l’emerito bibliotecario Alberto Barbata per avermi prestato questo libro.
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