“In questa Racina di Sant’Antoni – prosegue il Di Giovanni introducendoci alla sostanza del libro e focalizzando le ragioni della sua predilezione del dialetto – ho voluto analizzare un carattere e narrare la storia di una passione. Non la solita passione d’amore per la solita donna ma una passione per qualche cosa di più elevato, di più casto, di più immateriale, di più eterno, di più perfetto: la passione per l’arte. … Ringrazio Marco Scalabrino per avermi permesso di inserire questo libro anche se in maniera parziale. leggi il libro