E’ impressionante come la grave involuzione che sta subendo la nostra città non può fare altro che colpire negativamente il cittadino e gettare una cattiva luce sul vivere quotidiano. Uno dei fatti più eclatanti, e se ne potrebbero citare tanti altri, è la “mancata”attenzione della nostra classe politica sia locale, sia regionale, sia nazionale nei confronti di quella struttura considerata solo a “parole” un inestimabile bene della città.
Sono trascorsi tredici anni dalla costituzione dell’Associazione Salviamo la Colombaia ed in tutto questo tempo nessuno si è veramente impegnato in favore della Colombaia. I sindaci, gli assessori, i consiglieri del Comune di Trapani, i Deputati regionali ed i Senatori che si sono succeduti nel tempo, non lo hanno mai considerato un problema di vitale importanza.
L’Associazione si è riunita il 20 novembre per parlare, ancora una volta, del destino della Colombaia stante il fatto che la Regione, proprietaria dell’immobile,ha dimostrato di essere poco interessata al suo sviluppo, tant’è, tra l’altro, che non ha provveduto a fare ripristinare l’illuminazione che, dopo alterne vicende, risultava già spenta dal novembre 2014 e successivamente dall’agosto di quest’anno a tutt’oggi, e per la quale furono spesi parte di quei denari destinati alla sua messa in sicurezza e senza alcun accenno a volerla ripristinare.
La Colombaia che, con grande fatica, è stata posta all’attenzione di tutti sia a livello nazionale sia a livello internazionale, grazie all’azione di promozione sviluppata dall’Associazione, deve essere resa fruibile e per fare questo deve essere presa in considerazione la possibilità che sia concessa in gestione a qualche ente od organismo in modo che possa essere visitata e divenire un polo di attrazione turistica, esigenza questa fatta rilevare dagli operatori turistici. Paolo Salerno insiste sulla necessità che la sua apertura avvenga al più presto possibile.
Wolly Cammareri fa rilevare che nella struttura, anche così come si trova e con i debiti accorgimenti,si potrebbe iniziare ad attivare una forma di musealizzazione collegata a quelle soluzioni che possano renderla vivibile. Paolo Salone, forte della sua esperienza, ha sollevato il problema che a fronte di una forte richiesta di luoghi da visitare nella nostra città i turisti purtroppo non trovano riscontro nella possibilità di offerta. La Colombaia rappresenterebbe un polo di attrazione non indifferente. Rocco Ricevuto, rilevando che i costi per il passaggio pedonale non sono elevati ritiene che possa essere opportuno e per una celere realizzazione, l’intervento dei privati.
Livio Marrocco ritiene necessario intervenire, come primo passo, presso l’Assessorato al fine di chiedere ed eventualmente concordare le modalità di attuazione di programmi sulla Colombaia per poi addivenire ad una azione corale tra tutti gli associazionismi di volontariato cittadini interessati alla cultura, all’arte ed alla storia ed il Comune. Constatate le difficoltà burocratiche per lo svolgimento di tali attività è scaturita l’esigenza di un intervento da parte del Comune di Trapani che facendosi garante crei i presupposti per una continua fruibilità.
A tal proposito viene proposto di interessarlo facendo rilevare che molti comuni della nostra provincia sono riusciti ad ottenere la gestione dei loro castelli ed a farli diventare luoghi di attrazione turistica, affinché assuma l’impegno di chiedere il trasferimento della Colombaia nel proprio patrimonio perché si possa realizzare una migliore operatività per quanto attiene sia la gestione sia la richiesta di fondi alla Comunità Europea per la sua ristrutturazione definitiva.
Rosario Salone ha voluto ricordare che la storia della Colombaia comprende non solo i fatti più o meno cruenti ma anche la storia di nostri concittadini i cui progenitori erano spagnoli in servizio nel castello, tanto da riportare tuttora i loro cognomi molti dei quali terminanti con la “ez” (Martinez, Melendez, ecc.).
Roberto Manuguerra ha posto l’attenzione sul progetto per un ponte/passaggio pedonale per la Colombaia che ha già proposto in diversi convegni ma che potrebbe avere la sua valenza nel momento in cui il progetto per l’uso del castello venga reso operativo.
Pertanto bisogna tenere presente che a seguito dell’incontro con l’Assessorato sarà necessario coinvolgere il Comune di Trapani, gli associazionismi di volontariato e la cittadinanza. Di certo c’è il fatto che non si può andare avanti restando nel limbo delle mancate accettate proposte /richieste di utilizzazione dell’ex carcere.
Luigi Bruno
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