Anni addietro, in due riprese, a ragion veduta, abbiamo rivisitato con occhio più attento le opere pittoriche di Salvatore Mule che pur da tempo conoscemmo; onde cercare di coglierne gli aspetti più originali ed interessanti sotto il duplice profilo dei contenuti e del linguaggio. Abbiamo, così, presentato ai lettori di “trapaninostra” prima un gruppo di suggestivi quadretti fantasiosi o simbolici (Fantasia di stelle, L’Obelisco, …) poi un altro gruppo di contenuti e forme più realistici e comprensibili (Paesaggi e vedute dei dintorni trapanesi).
Non sarà del tutto inutile ricordare, anche ai fini odierni, che denominatore comune di quelle tele era il colore, sempre vivo e sensitivo, spesso intenso come negli indimenticabili verdi ed azzurri delle Case antiche sul mare di Marettìmo. Bene, anche nel piccolo gruppo che riscopriamo oggi nella “galleria” delle pareti di casa sua possiamo dire che è ancora il colore a rappresentare l’interesse pittorico maggiore, pur nell’armonia della composizione e nella nitidezza del disegno; fermi restando i contenuti che potremmo dire “quotidiani” o “naturalistici”: Fiori in un vaso, Fenicotteri in uno stagno, Bambina nella sua stanzetta.
Ci viene quasi spontaneo, nel primo caso, di apprezzare i tocchi di rosso-violaceo dei fiori di lilium, contro il tenue ed unito fondo beige della tela; o quelli neri e aranciati delle ali dei fenicotteri contro il grigio-ceruleo del fondo dello stagno; e infine, più di tutto, nel terzo caso… il vivo rosso-cremisi della veste e delle scarpette della bambina, contro gli sfumati colori della coperta e dei cuscini del lettino su cui siede.
Ma apprezziamo anche, in tali quadri, l’aspetto semantico, il soggetto e il contenuto delle opere, ancora ispirato, come nelle Vedute trapanesi dal mondo vivo e reale attorno a noi, un ornamento domestico, una fauna speciale, il semplice mondo fanciullesco. Il “Reale”, quindi, in se stesso e attorno a noi, di cui Salvatore avverte il valore, le suggestioni, il bisogno di partecipazione vitale che tutti ne abbiamo.
Possono vedersi anche, nella casa-museo di Salvatore, e anche di rilevante formato, rari “Paesaggi e vedute del mondo”, anche esotico e lontano; ma che ci appassionano assai meno delle sue “piccole cose”, più schiette e personali, in quanto immagini, pur ricche e suggestive, copiate da scatti fotografici.
(Vincenzo Scuderi)
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