Tra giovani e anziani sono più d’una dozzina i parrocchiani che si apprestano ad effettuare la scinnuta della statua di Maria SS. della Purità, l’opera lignea dovuta allo scalpello di Pietro Croce – Erycinus sculptor -, come l’artista era solito firmare le sue opere. Animati da una strana agitazione, gli uomini non riescono a dissimulare la preoccupazione per l’impegno che li attende. Sono tutti in piedi, chi sull’ultimo gradino del presbiterio; chi su una delle balze marmoree dell’altare, chi ancora più in alto, proprio sotto la nicchia rivestita di mosaico giallo-oro nella quale veglia la Madonna.
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Questo è uno dei momenti più carichi di pathos dei festeggiamenti in onore della Patrona, quasi un rito nel rito. Sì, perché – con due settimane d’anticipo rispetto al giorno della festa – la statua verrà collocata nel presbiterio della chiesa, vicina all’ambone. A provvedere al trasporto sono uomini prestanti che devono al faticoso lavoro la possanza dei loro muscoli. Stamane, di quei muscoli la Madonna ha bisogno per scendere dall’altare e disporsi più vicina ai fedeli che l’invocano.
Due travi in legno massiccio vengono poste nelle feritoie che da parte a parte attraversano la base d’appoggio della statua. Con una manovra che si compone di sollevazioni e di trazioni, la statua viene fatta scorrere lungo il binario delle travi. Il movimento, prima impercettibile, diventa sempre meglio apprezzabile dalla moltitudine di fedeli che affolla la chiesa. La statua è tirata fuori dalla nicchia. Disposta su un apposito sgabello, è posta in linea con il timpano marmoreo che sovrasta il tabernacolo. Le travi entrano nelle guide fino al limite della corsa e rendono più agevole il sollevamento.
I portatori – quattro da un lato, quattro dall’altro -, incominciano a far uso delle stacce, le pertiche munite di anelli reggitrave che quasi triplicano la lunghezza delle loro braccia. L’attenzione degli uomini è rivolta all’allineamento che deve essere ottimale per evitare il rischio di sbilanciamenti. S’incoraggiano con reciproco sostegno, con la coda dell’occhio controllano il loro incedere, mentre dalle stacce il peso passa sulle loro spalle.
La statua rimane prodigiosamente in linea orizzontale. Il primo dei portatori, a braccio alzato, scendendo l’ultimo gradino, con un senso di liberazione, esclama a gran voce: “E viva Maria SS. della Purità!” “Viva!” gli fanno eco gli altri, in coro. “Viva!” ripetono i fedeli, interrompendo il brusio sospeso di preoccupazione, mentre, dopo una manovra a rientrare, la statua viene sistemata su una struttura rivestita di seta bordeaux, ornata d’una tovaglia di pizzo. I bambini che, seduti per terra, hanno assistito alle diverse fasi della scinnuta, ora scattano in piedi. In piedi sono pure gli adulti, protesi sugli inginocchiatoi, quasi ad anticipare l’abbraccio alla loro Madonna. Da quando la statua ha varcato l’arco marmoreo che delimita la nicchia, la banda musicale disposta in fondo alla chiesa – ché fuori pioviggina – suona le sue marce coprendo il parlottare della folla. Applausi scroscianti e a più riprese sottolineano la gioia provata per il felice completamento dell’operazione, mentre qualcuno s’asciuga furtivo una lacrima di riconoscenza.
C’è da pensare agli addobbi. Mani premurose agguantano i vasi pieni di calle dell’altare, altri vasi vengono portati fuori dalla sagrestia per essere disposti attorno alla statua. Ai suoi piedi un tappeto fungerà da inginocchiatoio. Il diadema con le dodici stelle torna a coronare il capo della Madonna. Il giglio – simbolo della purezza di Maria, anch’esso temporaneamente rimosso – torna nella mano destra del simulacro, rivolto agli astanti in preghiera. Ha inizio la lenta processione dei fedeli che si avvicinano alla statua, ricevono una delle nuove immaginette fatte stampare dal parroco, la portano alle labbra con un antico gesto di devozione.
Il prossimo 15 maggio, sarà il Vescovo Pietro Maria Fragnelli – con una solenne concelebrazione eucaristica – a dare inizio al Triduo di preghiera in onore della Madonna. Poi, domenica 18 maggio, dopo la S. Messa delle 18.00 – seguita dal popolo in preghiera e dalla banda musicale “V Filardi” di Valderice – la statua di Maria SS. della Purità tornerà in processione lungo le vie del paese, rinnovando una tradizione lunga ormai un secolo e mezzo.
Giovanni A. Barraco
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