Dalla seconda di copertina: Uomini mutanti, animali antropomorfi, alberi impiccati, corpi senza testa, teste senza corpo, incubi kafkiani, amori paradossali, delitti senza tracce: nel provocatorio universo narrativo della Scaramuzzino ogni metamorfosi è possibile, ogni sparizione è naturale, l’imprevisto e l’assurdo sono la norma. Il punto di vista è inconsueto e iconoclasta, la conclusione è sorprendente, codificazioni e luoghi comuni sono rovesciati e perfino il macabro si risolve in una “boutade” finale o in una beffa. …
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