Dal testo dell’opuscolo: Cenni storici: Scrive monsignor Diego Taranto che i membri di questo Ceto “in buona parte discendono dai carrettieri. Si dà loro l’appellativo di Cavallari perché si servivano del cavallo, ma andarono pure sotto il nome di Bordonari perché utilizzarono anche la mula (burduni)”; infatti “per il frumento, da tirar fuori per vie impervie, si utilizzavano otto mule e il burdunaru o ritinaru cavalcava la prima”. … Ringrazio Antonino Fiorello per avermi procurato questo opuscolo.
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