Dal testo di Giovanni Cammareri: …Sfioravano gli arazzi dei balconi, le lance e i pennacchi dei soldati, lo scintillio degli argenti – le spade, le catene, le corazze, le aureole dei santi – penetravano fin dentro le case. S’incastravano nei vicoli angusti, quelle figure ondeggianti, lungo stradine tortuose dov’era la gente assiepata, appoggiata alle ringhiere dei balconi, gomito a gomito. E da lì, ognuno riconosceva il carnefice dal buono, apostrofava certi aguzzini immobili sulle vare da secoli, chiamandoli per nome. I nomi che la gente del popolo fu pronta a dare. Marcu di Crita, il soldato della Guanciata; Setticarrini, il giudeo della Spogliazione ritenuto ritratto di un aiutante boia vissuto in città. … - Ringrazio Arturo Safina (l’autore) e Crispino Di Girolamo (l’editore) per avermi permesso di pubblicare parzialmente questo libro.
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