Dalla presentazione di Antonio Cuccia: … Dopo il Concilio di Trento l’immagine del Crocifisso costituirà un imprescindibile elemento liturgico-devozionale, perciò presente in ogni chiesa. Il Crocifisso della sagrestia di S. Francesco si configura nel composito taglio classicista e nella pallida resa cadaverica dell’incarnato, come espressione della prima metà del secolo XVIII, riconducibile ad artista trapanese dell’ambito dei Milanti. La scultura per molti versi è legata all’iconografia seicentesca del filone italiano rappresentato dagli esemplari prodotti da artisti emiliani quali Ludovico Carracci, il Reni, il Guercino e l’Algardi. … – Ringrazio P. Guglielmo BARBASSO per avermi donato questo libro
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