Dalla premessa di Giovanni Nocentini:
Leggendo questi brevi poesie si riceve l’impressione che la Bertoglio immagini un mondo quasi ideale – ma che sussiste, cioè avente pienezza d’essere e quindi capacità di esistere di per sé: «…quod per se existit…» come definisce altrove San Tommaso – un mondo ideale, dicevamo, soffuso di una tenera luce come doveva essere in quel «principio del mattino»: in dies natalis mundu, in cui il mondo fu creato dall’Onnipotente. E rivolge perciò il suo sguardo anelo attorno: ora alle «persone» vive e pulsanti conosciute o no, ora alle «cose» che la Natura ha sparso sopra e dintorno il nostro misterioso Pianeta.
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