La narrativa di Pino Ingardia è caratterizzata da uno stile aspro ed intricato, ma paradossalmente agile, lontano da ogni flessuosità melliflua che gli studi classici avrebbero potuto suggerirgli. È lo stile coerente al mondo proletario fiero ed amaro che l’autore evoca senza compiacimenti sentimentali, ma con il trasporto di chi vi è dentro totalmente. I personaggi come sculture solo abbozzate, sono carichi di espressività, pieni di vita.
È un gioco di memoria ma mai anedottico o caligrafico.
Sono storie di lotte, di sconfitte singole o collettive, di fatiche e di sudore che l’autore riesce ad esprimere con asprezza quasi fisica. Storie vere, Paceco e le sue colline, la sua gente, colte in diversi ed a volte cruciali momenti storici sono i protagonisti di queste storie, ma non è un libro su Paceco. I temi affrontati traboccano da un ambito paesano e diventano metafore di un ambito più vasto, quanto meno di dimensioni meridionali.
SALVATORE INGRASSIA
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