Sistematica
Regno: Animalia
Phylum: Arthropoda
Subphylum: Crustacea
Classe: Branchiopoda
Ordine: Anostraca
Famiglia: Artemiidae
Genere: Artemia
Specie: Artemia salina
Fonte: Internet
Fonte: Internet
L'Artemia salina (Linnaeus, 1758) è un piccolo crostaceo d'acqua salata, appartenente al genere Artemia, unico genere della famiglia Artemiidae. È una specie cosmopolita, che ha sviluppato adattamenti a condizioni di vita estreme che le consentono di colonizzare ambienti ostili quali le pozze delle saline, caratterizzate da alta salinità e da periodica evaporazione dell'acqua. L'essiccamento delle pozze in cui vive è superato grazie alla deposizione di uova durature (cisti), in grado di rimanere in uno stato di quiescenza (criptobiosi) per lunghi periodi - vari anni - fino a quando non si ripresentano condizioni favorevoli al loro sviluppo.
Riproduzione: L' A. salina si riproduce, in condizioni normali, per via anfigonica, in acqua; quando la salinità dell'acqua supera una certa soglia (identificabile intorno al 4 per mille), la riproduzione avviene per via partenogenetica, con uova incistate criptobiotiche protette da un guscio isostatico rinforzato, mentre al di sotto di tale indice di salinità avviene per via sessuale. In casi di emergenza riproduttiva la progenie viene generata per via asessuata. I piccoli nati di Artemia (detti nauplii), di modeste dimensioni (5x10-4 m), possono vivere grazie al sacco vitellino ricco di lipidi, fino a 48 ore senza ulteriore nutrimento. La riproduzione via partenogenetica in cisti dormienti è un espediente evolutivo che viene attuato in previsione del prosciugamento delle pozze in cui in natura prospera l'Artemia: la progressiva evaporazione dell'acqua provoca infatti una crescente concentrazione di sali, nel loro ambiente, che funzionano da trigger per la riproduzione conservativa per mezzo di cisti in stasi.
Metabolismo: Generalmente l'A. salina si nutre di fitoplancton e batteri, in pratica di ogni biotipo tra 1 e 50 micron. Ogni soggetto può vivere circa 700 giorni e riprodurre, nel corso della sua esistenza, 300-400 nauplii. Sopravvive nel range termico tra 5 ed i 40 gradi centigradi ed indifferentemente in acque da quasi dolci a salate; si riproduce solo tra 20 e 35 gradi centigradi, in acque salate tra i 3 ed il 5 per mille.
Folklore: Per molti anni, soprattutto a cavallo degli anni settanta, su diverse riviste, l'Artemia salina è stata venduta sotto il nome di "scimmia di mare", venendo spacciata per un simpatico animaletto adatto anche all'addestramento.
Platycleis (Decorana) drepanensis
Archivio Fotografico WWF Italia
Le ricerche condotte nel corso del 2006 da parte di un gruppo di studiosi coordinati dal prof.
Bruno Massa (Università di Palermo) hanno permesso di mettere in luce la presenza di una discreta,
ma localizzatissima popolazione di una nuova specie di cavalletta, che allo stato attuale sembra
circoscritta in un’area di appena 500 metri quadrati, possibile motivo per cui finora era passata inosservata.
Si tratta di una specie affine ad alcune presenti in Nord Africa occidentale e Spagna, fatto abbastanza comprensibile se si considerano le vicende paleogeografiche della Sicilia ma, ad un confronto con esemplari appartenenti alle specie affini (i cosiddetti "tipi"), custoditi nei Musei di Storia Naturale di Parigi e di Vienna, è emerso che si tratta di una specie distinta, a cui è stato dato il nome di Platycleis (Decorana) drepanensis, dedicandola alla Riserva delle Saline di Trapani.
La specie è stata presentata al pubblico dal prof. Massa presso il Polo Universitario di Trapani, alla presenza del Presidente della Provincia sen. Antonio d'Alì, del Presidente del WWF Italia arch. Fulco Pratesi, del Presidente del WWF Sicilia dott. Franco Russo, del Direttore dell'Istituto di Biologia Marina dott. Andrea Santulli, e del Direttore della R.N.O. "Saline di Trapani e Paceco" dott. Angelo Troìa. Si tratta di una scoperta molto significativa, considerando tra l'altro che l'area in cui vive la nuova specie è stata da anni identificata dall'ente gestore come una tra quelle strategiche in quanto più ricche di biodiversità, e quindi non solo protetta dall'avanzare di discariche e alterazioni, ma anche oggetto di uno specifico progetto di tutela e di recupero finanziato nell'ambito del "POR-Sicilia". L'articolo con la descrizione della nuova specie è contenuto nella rivista scientifica "Il Naturalista Siciliano", vol. 30, fascicolo 3-4, pagg. 537-548.
Teia dubia arcerii
Classe: Hexapoda
Ordine: Lepidoptera
Famiglia: Lymantriidae
Genere: Teia
Specie: Teia dubia
ph© Foto di Benedetto Galifi
ph© Foto di Benedetto Galifi
Cicindela circumdata
Fonte: Internet
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