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 BUSSOLA: Trapani Nostra - Libri - Salvatore Mugno

Tito Marrone - TEATRO - a cura di Salvatore Mugno





Tito Marrone

TEATRO

a cura di Salvatore MUGNO



Aggiornamenti

Scena

Personaggi


DON ABBONDIO

LA SERVA

AUTORE


LA SERVA - (affacciandosi all'uscio del mio studio) Signor padrone, c'è un prete.
IO - Ma non era già venuto per la benedizione pasquale?
LA SERVA - È un altro: non lo conosco.
IO - Fatelo entrare
(La serva esce. Poi compare Don Abbondio)
DON ABBONDIO - Deo gratias.
IO - Si accomodi, reverendo.Non ho il piacere...
DON ABBONDIO - Scusi... Non è lei l'autore segreto?
IO - Lo hanno scritto. E in che posso...?
DON ABBONDIO - Io sono Don Abbondio.
IO - Fortunatissimo. Ma veramente io la conosco da molto tempo.
DON ABBONDIO - Lo so, purtroppo. Mi conoscono tutti. Al Polo andrei ad abitare, se non ci fossero gli orsi bianchi.
IO - Non si lamenti sempre: il Manzoni le ha dato l'immortalità.
DON ABBONDIO - Per fortuna, siamo in pochi con questo privilegio. Io, Bertoldino, Don Chisciotte...
IO - Ah! Lei conosce Don Chisciotte?
DON ABBONDIO - Di vista: è un tipo che bisogna tener d'occhio.
IO - E che fa ora? Sempre contro i mulini a vento?
DON ABBONDIO - Gli hanno rubato il mestiere. Ora combattono tutti con i mulini a vento.
IO - Si riposa sugli allori, dunque?
DON ABBONDIO - No. Fa l'arrotino, e guadagna bene, di questi tempi.
IO - E lei lo incontra spesso?
DON ABBONDIO - Qualche volta... al nostro sindacato.
IO - Hanno un sindacato?
DON ABBONDIO - Sì, ci siamo riuniti, tra noi, creature immortali.Senza il sindacato, oggi, non è possibile vivere, pure essendo immortali.
IO - E anche lei, così alieno...
DON ABBONDIO - Con Orlando Furioso non si ragiona. Aveva certi argomenti...
IO - Capisco. E di che cosa si occupa, ora? Renzo e Lucia li ha sistemati da un pezzo.
DON ABBONDIO - Ma che! Ero venuto proprio per questo da lei, che sa tenere un segreto... meglio di Perpetua.
IO - Dica pure.
DON ABBONDIO - Lucia...
IO - Che dolce creatura!
DON ABBONDIO - È fuggita con i Lanzichenecchi.
IO - Con i Lanzichenecchi?
DON ABBONDIO - Confondo: volevo dire con gli Americani.
IO - Oh! E Renzo?
DON ABBONDIO - Renzo è riuscito a ottenere l'annullamento del matrimonio, all'estero. Lui, per l'estero, ha avuto sempre un debole.Infatti, ora traffica con le valute.
IO - Comprendo che questo deva addolorarla moltissimo. Lei, che aveva fatto tanto per impedire quel matrimonio.
DON ABBONDIO - Il cuore mi parlava. Ma il Cardinal Federigo, uomo d'idee antiquate...
IO - Scusi: vede anche lui?
DON ABBONDIO - No, no. Quello, per fortuna è morto da un pezzo. Era un personaggio storico.
IO - Giusto. Diceva dunque che Renzo...
DON ABBONDIO - Renzo l'ho veduto ieri.
IO - Sempre al loro sindacato?
DON ABBONDIO - Per carità! Lui è estremista, e non si trova con noi. Sa... per coerenza. Dopo il suo discorso di Milano... L'ho incontrato mentre usciva da un comizio, e io m'ero riparato in fretta dentro un portoncino.Sempre affezionato, quel buon figliolo.
IO - E che le disse?
DON ABBONDIO - Ha intenzione di riprendere moglie.
IO - Daccapo?
DON ABBONDIO - Già. E il matrimonio vuole che lo celebri io. Che gliene pare?
IO - Ma si rifiuti, si rifiuti!
DON ABBONDIO - Una parola! Se nel 1630 mi accadde quello che lei ricorda, che cosa non mi potrebbe succedere oggi, nel 1946!Non lo sa che hanno la bomba atomica?
IO - Lo so.Ma Renzo è un buon figliolo...
DON ABBONDIO - Un estremista, le dico. Riceve i soccorsi dalla Russia.Lei pretende che io combatta con la Russia?
IO - Ma la bomba atomica è in America.
DON ABBONDIO - Peggio.In America c'è Lucia. E se me la fanno Miss America?Io, per prudenza, dopo la morte di Perpetua mi cucino da me.
IO - Ma lei è immortale!
DON ABBONDIO - Finora. E se, con questo secondo matrimonio e tutti i guai che potrebbero nascerne, uno scrittore di oggi volesse rimettermi in ballo... dove va a finire la mia immortalità? Lei non ignora che oggi un personaggio muore appena è nato. Mi aiuti, per carità.
IO - Si faccia sospendere a divinis.
DON ABBONDIO - Ci avevo già pensato: i miei precedenti mi davano qualche buona speranza. Ma, vede... Anche così, avrebbero il modo d'imbastire un altro romanzo.
IO - Non sarebbe più una cosa originale.La letteratura francese è piena di casi di tal genere.
DON ABBONDIO - Ma molti scrittori tra noi sono convinti che in Italia la Francia non si conosca.
IO - Faccia ritornare Lucia, e operi una riconciliazione. Allora, niente di nuovo.
DON ABBONDIO - Questo sarebbe più facile, tanto più che Lucia mi ha fatto scrivere che gli americani sono incostanti, mentre lei ha sempre in cuore il suo Renzo... Ma dove lo pesco ora, il Padre Cristoforo?
IO - Al sindacato.
DON ABBONDIO - Ha dato le dimissioni: è sempre una testa matta! E adesso non sappiamo se si trovi al Brasile o si sia rifugiato un'altra volta in un convento.Il sistema è ritornato di moda.
IO - L'Innominato forse...
DON ABBONDIO - Gliel'ho detto: con i dovuti riguardi, naturalmente.Ma quello è un personaggio per metà storico e per metà immaginario; ci vede e non ci sente; capisce e non capisce: mezzo vivo e mezzo morto insomma. Non doveva leggere Pirandello.
IO - Ah, lo ha letto?
DON ABBONDIO - Sì... un libro che mi mandò il sarto e che io prestai a lui... Dopo la faccenda di Carneade, mi tengo a giorno.
IO - Allora non saprei davvero...
DON ABBONDIO - Ma lo scriva lei, il mio nuovo romanzo!
IO - Io!
DON ABBONDIO - Lei! Lo scriva, lo faccia dattilografare, lo depositi presso la Società degli Autori. Così, potremo sempre impedire che gli altri ci mettano le mani.
IO - Le sono veramente grato per la stima...
DON ABBONDIO - Non si tratta di stima.Io apprezzo tutti in generale, e nessuno in particolare.
IO - Ma sì! Lei pensa che ricreato da me, non potrà più morire. E io sono veramente orgoglioso...
DON ABBONDIO - Non è questo.
IO - Non è questo?
DON ABBONDIO - Ma no. Io la conosco bene. Lei scrive il libro, lo legge a tre o quattro amici sicuri, in una stanza con la finestra tappata. E poi va a chiuderlo a chiave dentro un cassetto. Così nessuno sa niente, e io vivo tranquillo.Perciò sono venuto da lei.

pagina a cura di    Gigante Lorenzo Maurizio    per Salvatore Mugno

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