Tradita da misteriosa morte
allor sei stata cara Marilina,
rapita nel sonno, in piena notte,
da vile gesto, da mano assassina.
Spiccavi per bellezza fra le dive,
tenero e radioso il tuo sorriso;
pace inculcavi nelle opposte rive,
s’aprivan le porte del paradiso.
Or che sei la Venere del cielo
scorrono tue immagini nel sogno
fra le pieghe d’un trasparente velo
ma apro gli occhi e vedo che è... già giorno.
Fisso lo sguardo sull’altar dei morti
guardando a lungo la tua fotografia,
al cuor l’ispirazione tu mi porti,
prendo la penna e ti lascio la poesia.
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