Gino Lipari
la copertina
edito da: Ceto degli Ortolani - dell'Unione Maestranze
in collaborazione con: Ignazio Grimaldi editore
Progetto grafico: Ezio Pagano
Stampa: Tipografia Zangara Bagheria (PA)
Finito di stampare nel febbraio 2008
Ringrazio Ignazio Grimaldi per avermi dato la possibilità di pubblicare questo libro
Si ringraziano:
Mario Amantia, Clemente Anastasi, Luigi Biondo, Franco Bosco, Sergio Dara, Bartolomeo Figuccio, Michele Fundarò, Mario Mistretta, Anna Palazzo ed i Consoli e collaboratori del gruppo degli Ortolani: Francesco e Salvatore Barbara, Michele Buffa, Antonella Cangemi, Enzo Coppo la, Giovanna e Giovanni Culcasi, Laura e Pietro Ditta, Sina Fodale, Giovanni Galluffo, Salvatore Giliberti, Ignazio Grimaldi, Mariella La Piea, Bice Lentini, Lidia Poma, Enzo e Salvatore Ranieri, Nicola Ricevuto, Vito Santoro, Matteo Scarlata, Giuseppe Todaro, Giuseppe Vassallo.
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Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
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PASSIO DREPANI CUM ARS HORTOLANORUM di Gino Lipari La Processione dei Misteri di Trapani
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I SUONI DEL SACRO - Le origini della ciaccula
La ciaccula è tra gli strumenti musicali a percussione utilizzata nella processione dei Misteri. E' usata, dal capo dei portatori, per comandare la sosta dei Gruppi durante il percorso. Molti associano l'origine della ciaccula alle nacchere spagnole sia per similitudine di suono sia per l'ascendenza spagnola dei gruppi dei Misteri. Essa trae, invece origine, dagli strumenti liturgici in uso presso le civiltà arcaiche che la utilizzavano per rivolgersi all'Invisibile.
In particolare dal sistro, strumento usato nei riti religiosi dell'antico Egitto. Plutarco (Cheronea 46-120 d.C.), parla delle stupefacenti capacità che aveva questo tipo di strumento usato per esaltare le doti artistiche degli Dei che popolavano la Terra prima dell'avvento di Menes (34) La festa evocativa dell'immortalità, attraverso la resurrezione, dedicata ad Osiride, le lamentazioni funebri di Iside e Nephthys, e le "orazioni" per i defunti erano accompagnate dal suono dello strumento a percussione. Era un vero e proprio simbolo usato nella liturgia e veniva persino inciso sui monumenti sepolcrali per attestare che il defunto apparteneva al culto dei Misteri isiaci. In Etiopia è ancora oggi impiegata, nei riti religiosi, una sorta di ciaccula, detta "Senasel" che ha le stesse funzioni della campanella usata nella liturgia cattolica. La ciaccula veniva utilizzata anche, nel corso dei riti religiosi della Pasqua cristiana. A Trapani, nel periodo della Quaresima, nelle tre antiche parrocchie (S. Pietro, S. Nicola e S. Lorenzo), si legavano i batacchi delle campane in segno di lutto.
Il tacere dei bronzi testimoniava il particolare periodo di meditazione che doveva preparare lo spirito dei fedeli alla festa di Resurrezione. I sacrestani di quelle antiche chiese, si diceva, che andavano a "ciacculiari". Cioè giravano, con delle grosse ciaccule, per i vicoli della città murata, ad annunziare ai fedeli l'inizio delle cerimonie religiose e per questo erano anche detti "ciacculeri".
Lo strumento non è reperibile nei negozi, perché viene ancora costruito artigianalmente dagli stessi portatori che ne fanno uso durante tutte le processioni della Settimana santa.
La ciaccula, nella classificazione degli strumenti musicali, è annoverata fra il gruppo degli idrofoni a percussione.
E' formata da tre tavolette in legno duro, dello spessore di un centimetro circa e dalle dimensioni non più grandi di un quarto di un foglio A4. (Ndr: centimentri 10 per 15)
Sulle tre tavolette vengono praticati due fori simmetrici attraverso i quali, viene fatto passare uno spago e con il giusto lasco, sono legati insieme.
Scuotendolo, lo strumento dovrà produrre un suono secco e molto acuto. Nella costruzione della ciaccula, in genere, sono usati legni che hanno particolari caratteristiche quali la leggerezza e la proprietà, nella percussione, di riprodurre il caratteristico suono che deve essere udito, almeno ad una distanza di trenta metri. Fra i legni duri impiegati ci sono il faggio, il teck, il palissandro, l'arancio amaro, il liriodentro e più raramente il così detto "legno santo" che nella percussione, pare che "faccia miracoli". Per i portatori la ciaccula è qualcosa di prezioso ed importante tanto che oltre a lucidarla, alcuni la impreziosiscono con intarsi che richiamano figure e simboli della Passione.
(34) Menes (fine IV millennio aC) faraone egiziano fondatore della I dinastia che unificò l'Alto e il Basso Egitto.
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A Pietro Culcasi
Console per 50 anni del gruppo degli Ortolani
Un ringraziamento particolare:
Elfa Petralia Valenti, Enzo Tartamella
Referenze fotografiche:
Rosario Bonventre, (archivio Anna Palazzo),
Giuseppe Boè, (Bibblioteca Fardelliana, manoscritto n° 313 - 190 I), Emanuele Baudo,
Edizioni Cartoleria Mannone - Trapani, (collezione privata), Archivio famiglia Grimaldi, Ezio Pagano,
Archivio famiglia Vito Santoro,
Francesco Termini (detto Ciccio, archivio Fundarò), Archivio Soprintendenza Trapani, Archivio storico del gruppo Ortolani,
Le rimanenti foto sono dell'autore
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