PASSIO DREPANI CUM ARS HORTOLANORUM
di Gino Lipari
La Processione dei Misteri di Trapani

I Misteri in Tribunale

Nel 1982 iniziò una lunga vertenza giudiziaria tra l'Unione Maestranze e la Confraternita di San Michele Arcangelo. Motivo del contendere fu la proprietà dei gruppi dei Misteri. La Confraternita citava davanti al Tribunale Diocesano di Trapani l'Unione Maestranze. Il Tribunale ecclesiastico della Diocesi rimetteva la causa alla Magistratura della Signatura Apostolica di Roma, la quale assegnò la trattazione al Tribunale Apostolico di Palermo che emanava il dispositivo nel quale dichiarava che la causa non sussisteva, essendo l'Unione Maestranze una associazione di fatto non riconosciuta dall'Autorità ecclesiastica e quindi "non dotata di personalità giuridica canonica e della capacità di stare in giudizio davanti ad un Tribunale ecclesiastico".
La Confraternita, ricorreva in appello, ma il Tribunale Metropolitano Ecclesiastico di Reggio Calabria confermava la sentenza di primo grado⁽³⁰⁾.
I Misteri quindi non apparterrebbero né alla Confraternita né all'Unione Maestranze, ma solo alla cultura e alla religione del popolo trapanese. Il dispositivo ecclesiastico, sostanzialmente veniva poi riconfermato anche da una successiva sentenza del Tribunale civile di Trapani chiamato a dirimere la vertenza insorta tra due emittenti televisive locali circa il diritto, in esclusiva, per la trasmissione televisiva della processione dei Misteri. Il giudice, rigettava il ricorso e confermava che nessuno può vantare diritti d'autore sui Misteri perché questi, nel sentire comune, appartengono al patrimonio culturale dei trapanesi.

⁽³⁰⁾ Curia metropolitana di Reggio Calabria. Tribunale Ecclesiastico Diocesano. Drenanem Jurium, confraternita San Michele - Unione Maestranze, Sentenza definitiva di secondo grado, 10 aprile 1989