Gino Lipari


la copertina del libro

la copertina



edito da:
Ceto degli Ortolani -
dell'Unione Maestranze

in collaborazione con:
Ignazio Grimaldi editore


Progetto grafico:
Ezio Pagano


Stampa:
Tipografia Zangara
Bagheria (PA)



Finito di stampare
nel febbraio 2008



Ringrazio
Ignazio Grimaldi
per avermi dato
la possibilità di pubblicare
questo libro



Si ringraziano:

Mario Amantia, Clemente Anastasi, Luigi Biondo, Franco Bosco, Sergio Dara, Bartolomeo Figuccio, Michele Fundarò, Mario Mistretta, Anna Palazzo ed i Consoli e collaboratori del gruppo degli Ortolani: Francesco e Salvatore Barbara, Michele Buffa, Antonella Cangemi, Enzo Coppo la, Giovanna e Giovanni Culcasi, Laura e Pietro Ditta, Sina Fodale, Giovanni Galluffo, Salvatore Giliberti, Ignazio Grimaldi, Mariella La Piea, Bice Lentini, Lidia Poma, Enzo e Salvatore Ranieri, Nicola Ricevuto, Vito Santoro, Matteo Scarlata, Giuseppe To­daro, Giuseppe Vassallo.

Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

PASSIO DREPANI CUM ARS HORTOLANORUM
di Gino Lipari

La Processione dei Misteri di Trapani


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La Confraternita fu dichiarata laica

La Confraternita di San Michele Arcangelo, nel 1781 s'era già ridotta allo stato laicale, e la sua presenza, nella processione dei Misteri si limitava solo alla cura del penultimo Gruppo rappresentante "Gesù nell'urna".
I conflitti tra la Confraternita e le Maestranze non mancarono e furono persino la causa di disordini nella processione, per cui il vescovo di Mazara Girolamo Palermo (1704-1765), negli anni 1759 e 1760, fu indotto a sospendere la processione.
A riprova della laicità del rito intervenne il vicerè di Sicilia che costrinse il vescovo a ripristinare, con bolla del 25 febbraio 1761, la processione. Mentre il Senato della città, anche per scongiurare ulteriori disordini, ogni anno emanava un bando per sanzionare quelle Maestranze indisciplinate che abbandonavano il Gruppo lungo il percorso o prima dell'ingresso dei Misteri nella chiesa(l9).
Il 18 Novembre del 1801 i trapanesi mostrarono con orgoglio a Ferdinado III, in visita alla città, le loro opere d'arte delle quali erano molto fieri, si potrebbe dire oggi fanatici. Nell'Insigne Collegiata dell'Arcipretale chiesa di San Pietro le Maestranze schierarono in onore del sovrano i Misteri.
La chiesa di S. Pietro "fu l'ultima che visitò dove fu incontrato da circa a 300 naviganti colle torcie accese perchè già tramontato il sole e dove trovò posti in vaga ordinanza e tutti illuminati a ceri i 15 misterj dolorosi di Nostro Signore Gesù Cristo rappresentanti da personaggi di naturale Statura e scolpiti da varj e più famosi Artefici che in Trapani vi sono stati, e da quella chiesa volle ritirarsi al suo albergo" (2O).
In seguito ai moti rivoluzionari del 1820 con il decreto del 23 Ottobre 1821, furono sciolte le corporazioni artigiane. Il fatto non influenzò minimamente la processione dei Misteri dove i rappresentanti delle arti e dei mestieri proseguirono nel loro impegno religioso. La Legge impose che le Maestranze dovevano chiamarsi Ceti e i Consoli Deputati, ma per la gente rimasero sempre Consoli e Maestranze.


(19) Biblioteca Fardelliana, Archivio del Senato Trapanese, Biblioteca Fardelliana. Nei Registri manoscritti "Banna et Consilia" si trovano i bandi per i Misteri dal 1695 al 1727.
(20) Niccolò Maria Burgio e Clavica, op. cit.

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A
Pietro Culcasi
Console per 50 anni del gruppo degli Ortolani






Un ringraziamento particolare:
Elfa Petralia Valenti, Enzo Tartamella



Referenze fotografiche:
Rosario Bonventre, (archivio Anna Palazzo), Giuseppe Boè, (Bibblioteca Fardelliana, manoscritto n° 313 - 190 I), Emanuele Baudo, Edizioni Cartoleria Mannone - Trapani, (collezione privata), Archivio famiglia Grimaldi, Ezio Pagano, Archivio famiglia Vito Santoro, Francesco Termini (detto Ciccio, archivio Fundarò), Archivio Soprintendenza Trapani, Archivio storico del gruppo Ortolani, Le rimanenti foto sono dell'autore


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