NOTA DELL'AUTORE


SCRIVI LU... CORI

Scrivere poesie, è sempre stato un modo per liberarmi di pensieri, ansie e preoccupazioni, e al contempo un modo per esternare i miei sentimenti verso qualcosa o qualcuno, e tanto più bello mi appariva il testo, tanto più capivo quale fosse l'intensità del mio sentimento.
Il tutto però è sempre rimasto dentro un cassetto, chiuso al mondo esterno, per paura di essere scoperto, quasi fosse una cosa di cui vergognarsi.
Il tempo, le circostanze, l'esperienza…la vita, mi hanno aiutato a vedere le cose in maniera diversa, a non fidarmi troppo delle apparenze, a cercare oltre la "facciata", a non essere troppo impulsivo, e grazie a tutto questo ho capito che la voglia eccessiva di trasformazione ci ha portato a perdere il gusto del bello, l'apprezzare ciò che abbiamo, il valore di un sorriso, il calore di una carezza, dando spazio alla bramosia di potere e denaro, la sconsiderata voglia del trasgressivo e del proibito, il confrontarsi con gli altri per quello che gli altri vogliono e non per quello che si è veramente.
Ed allora poiché tutto questo non mi sta bene, poiché credo che dentro ognuno di noi c'è sempre qualcosa di positivo (il difficile è tirarlo fuori), visto che ho imparato che quando qualcosa non va devo essere il primo a fare qualcosa per migliorarla, voglio provare a dire a quanta più gente possibile, che i valori, la famiglia, l'amore, il rispetto, i sentimenti, non sono cose di cui vergognarsi.
Non sono così presuntuoso da credere che da solo risolverò i problemi del mondo, ma insieme a tanti altri, cerco di trasmettere la voglia di migliorare me stesso e la società in cui vivo, e perché i miei figli siano orgogliosi e fieri del papà che gli è stato dato.
Lo faccio scrivendo in rima perché possa essere più gradevole ed "armonioso" leggere, lo faccio in siciliano poiché amo la mia terra, con tutti i suoi problemi e tutte le sue meravigliose esagerate bellezze, tra queste la musicalità della sua lingua.
Qualcuno mi addita di essere "antico", qualche altro di essere "Poeta"…ebbene se essere antico significa non scendere a compromessi, dire sempre quel che si pensa, onorare i propri genitori, amare il prossimo, dare valore alla famiglia, vedere l'azzurro del cielo, sentire il rumore del vento, fare una carezza ad un anziano o avvertire l'esigenza ed il piacere di donare un sorriso ad un bimbo, credere e potersi fidare di un amico o di un'amica…se tutto questo vuol dire essere "antico", io sono orgoglioso di esserlo; in quanto a "Poeta", credo che sia un termine troppo grosso, non adatto a me che mi sento un "diesis" nell'infinito spartito della vita.
Io so bene che il contenuto di questo libro potrà piacere o non piacere allo stesso modo, ma spero però che ognuno di voi possa farlo proprio, e che ad ognuno di voi possa suscitare le stesse emozioni e gli stessi sentimenti con il quale è stato scritto.
Prima di lasciarvi alla lettura dei testi, desidero ringraziare tutte le persone che si sono attivate per la buona riuscita di questo libro, ed in modo particolare:
" Alberto Criscenti, responsabile culturale dell'Associazione "Alas jò" di Buseto Palizzolo, ho trovato in lui una persona educata e gentile, culturalmente molto preparata ma al tempo stesso umile e privo di presunzione. Mi ha dato fiducia, corretto, smontato ed elogiato, ma sempre con lealtà, correttezza e soprattutto con gran professionalità, la persona insomma che ha curato e fatto migliorare in me, perché lui stesso assoluto padrone, la "tecnica" e la "metrica" che a mio modesto parere, la poesia in rima richiede.
" Lenny Fanara, amico, fotografo che ha curato tutte le immagini che troverete legate ad ogni poesia, professionista serio, qualificato ma soprattutto sensibile, uno di quelli che sa guardare oltre un semplice scritto, uno dei pochi credo, che conoscendomi "dentro" abbia potuto dare un volto, un significato, un legame intenso e trasparente al tempo stesso alle mie poesie.
" Vincenza Mastroeni, per la collaborazione, per quel tocco d'arte, d'impulso, di sentimento, di magia, "di…cori !" che ha dato alla copertina di questo libro, non meno, insieme al marito, per la spinta che mi hanno dato per la realizzazione di questo progetto.
" A mia moglie, per la pazienza profusa, aspettandomi mentre io restavo a vivere i miei momenti di poesia;
" Ai miei figli Salvo e Debora con tutto l'amore che posso, per l'affetto che mi danno e per questo gran sentimento che mi permettono di vivere e donare, sperando che possano cogliere quanto nella vita sia importante, delizioso, soave, far parlare e "scrivere…lu cori !"

Giuseppe Vultaggio