Non poteva esserci idea migliore di questo inserto musicale (con i brani "A Sicilia addivintò putenti" e "La chiami Sicilia") per suggellare con maggior "sicilianità", questo mio manoscritto.
Un grazie infinito per l'autorizzazione a Luciano Maio, capostipite dei Taberna Mylaensis, che non ha esitato più di tanto a telefonarmi da Amsterdam, raccogliendo l'invito con grande senso di fratellanza e smisurato amore per questa nostra terra. In verità -pur conservando gelosamente diverse registrazioni di questo inimitabile Gruppo (sulle sue orme il nostro Erice Folk potrebbe disegnare un percorso interessante, se insiste)- non ero più riuscito a dotarmi della loro discografia. Conobbi i Taberna nel lontano 1976, alla loro prima uscita con un doppio Album: suggestivo mix "di canti d'amore, di lavoro e brani religiosi". Per me fu amore a prima vista! Dire che rimasi ammaliato da pezzi che suscitavano sensazioni indescrivibili, è davvero poco. Tant'è che - per un paio d'anni- furono presenti nella trasmissione radiofonica "Folk …in" che curavo per Radio Sicilia Occidentale (con sede a Paceco e tra le prima 4-5 Radio libere, sorte in Provincia). Dopo …33 anni tornare a 'sentire' con gusto, quella musica magica che sà di etnìe e folklore speciale, è davvero cosa che mi commuove non poco.
Nel tracciare il viaggio culturale dei Taberna, Paolo Amato della Gazzetta del Sud sottolinea come i ragazzi milazzesi con Luciano Maio in testa, non hanno smentito le attese di una interpretazione intensa di colori e ritmi coinvolgenti, attingendo ad autori come Buttitta, Verga, Bufalino, Ovidio, Pitrè o bibliche e mitologiche: il tutto arricchito dalla ricerca antropologica sfociata in espressioni originali con timbri, cadenze e ritmi auteticamente mediterranei.
Oltre ad una ingente produzione discografica, i Taberna hanno calcato palcoscenici nazionali e internazionali, con prestigiose presenze e collaborazioni (Pino Daniele, De Gregori) in Festival musicali ai migliori livelli.
La chiami Sicilia, terra africana.
La chiami Sicilia, terra 'taliana.
La chiami Sicilia, terra du tunnu.
Ma pia mia… è u centru du munnu!:
parole e …musica (ma che musica!) di Luciano Maio, voce storica che vive a Milazzo. Ma per 5-6 mesi l'anno -come mi ha confermato via cavo- è in Olanda ad Amsterdam, sede della casa discografica Pan Records.
Maio è ricercatore e rielaboratore di musica popolare siciliana che, agli inizi, si dedicava ai canti popolari. Poi pero' indirizzava i suoi studi al recupero delle tante culture che la Sicilia ha ereditato pazientemente, dai diversi popoli che la conquistarono e abitarono.
Maio è cantautore e compositore, pittore e scultore. Non a caso -con i suoi innumerevoli Concerti e iniziative- ha voluto decisamente assemblare musica, pittura e scultura.
(Giuseppe Ingardia)
Nel tracciare il viaggio culturale dei Taberna, Paolo Amato della Gazzetta del Sud sottolinea come i ragazzi milazzesi con Luciano Maio in testa, non hanno smentito le attese di una interpretazione intensa di colori e ritmi coinvolgenti, attingendo ad autori come Buttitta, Verga, Bufalino, Ovidio, Pitrè o bibliche e mitologiche: il tutto arricchito dalla ricerca antropologica sfociata in espressioni originali con timbri, cadenze e ritmi auteticamente mediterranei.
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