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Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

FALDE DI MEMORIA di Francesco La Commare

Indice
Prefazione di Anna Eleonora Cancelliere Il divano degli stanchi Nero su bianco Ci fossero più madri Fanciulli alla deriva Sono l’ultima striscia di cielo Nelle mie tasche Dentro è luce che mi nutre l’anima Mi nutro d’ogni spina sparsa Se poi dovessi scegliere Dio perché Maledette note La cenere dei morti Inerte mi adagio Nel cielo c’era un pizzico di luce Un gioco disumano I miei giorni Ottobre Urla infinite Sentire in silenzio i rumori Sentivo e non sentivo Non si staccava l’urlo dalla mente La sera è d’amore Al canto dei silenzi Quando la notte strilla e cerco il sonno Sott’occhi pietosi Diritto d’essere Sull’arida terra del tempo Lontano da mia madre Attraverso me (vivendo gli altri) Ho negli occhi strisce di pelle Dentro quel fiume stanco Come inganna la vita Quanti popoli nel mondo Dorme ancora nuda tra foglie E nessuno si accorge Solitudine Il treno La mia terra (Sicilia) Distacco E poi l’addio Ad occhi amari Mentre nel sole secca la rugiada Ho nel cuore la mia pena Lasciatemi più tempo per pensare Nel silenzio della tua voce (ad un amico) Vedrai Frugo nell’imminente morte delle foglie Che luce è Mi affiderò al canto dei silenzi Sguardo Se non ci fosse più la notte L’ultima luce prima della sera E non soddisfa d’aria il mio respiro L’unica farsa Forse è quel cielo di pioggia Dentro un’attesa ostile Sequenza Squarcio nell’ombra Appiglio di passione Ritratto Canto dell’anima Sciolgo pensieri d’anima Come potrei se l’anima non tollera Di luce mi si sazia l’anima Stanca la sera dorme Emarginato Esile istinto Mentre sorseggio l’aria del riposo Se avessi avuto occhi di un adulto Canto che l’ugola accenna Severità del gioco Notte sul lago Accanto a me Canzone Coccole d’amore Se non vedessi te Ed eri quasi bella Sento nell’aria un gelido suonare Fiato che l’attimo svela Tramonto Falde di memoria Apro le ali al volo del mio cuore Natale è un attimo Natale 2001 Vivendo mi lascia Dubbio La sera è già calma di buio A maturare i secoli L’incantato Lario Il giorno è pietra Su terra dove madre Il resoconto di una morte latitante Asfalti transennati con ghirlande Quando agli occhi mi giunge la notte All’acqua io mi accosto Come dispersi nella fitta nebbia (ai giovani del sabato notte) Giudizi esercitati Reprobo passivo Se nel tempo Quotidianità Alcuni giudizi critici L'autore - bibliografia

Se ho mai immaginato il dolore?
Era quello di un vecchio
sulla tomba del figlio.
Oggi io ero li, davanti a un palo distorto,
il giorno del tuo compleanno.
Con una rosa rossa
e la mia barba bianca

Gianfranco Pilloni


e-mail - redazione@trapaninostra.it

Indice

Prefazione di Anna Eleonora Cancelliere

Il divano degli stanchi Nero su bianco Ci fossero più madri Fanciulli alla deriva Sono l’ultima striscia di cielo Nelle mie tasche Dentro è luce che mi nutre l’anima Mi nutro d’ogni spina sparsa Se poi dovessi scegliere Dio perché

Maledette note La cenere dei morti Inerte mi adagio Nel cielo c’era un pizzico di luce Un gioco disumano I miei giorni Ottobre Urla infinite Sentire in silenzio i rumori Sentivo e non sentivo

Non si staccava l’urlo dalla mente La sera è d’amore Al canto dei silenzi Quando la notte strilla e cerco il sonno Sott’occhi pietosi Diritto d’essere Sull’arida terra del tempo Lontano da mia madre Attraverso me (vivendo gli altri) Ho negli occhi strisce di pelle

Dentro quel fiume stanco Come inganna la vita Quanti popoli nel mondo Dorme ancora nuda tra foglie E nessuno si accorge Solitudine Il treno La mia terra (Sicilia) Distacco E poi l’addio

Ad occhi amari Mentre nel sole secca la rugiada Ho nel cuore la mia pena Lasciatemi più tempo per pensare Nel silenzio della tua voce (ad un amico) Vedrai Frugo nell’imminente morte delle foglie Che luce è Mi affiderò al canto dei silenzi Sguardo

Se non ci fosse più la notte L’ultima luce prima della sera E non soddisfa d’aria il mio respiro L’unica farsa Forse è quel cielo di pioggia Dentro un’attesa ostile Sequenza Squarcio nell’ombra Appiglio di passione Ritratto

Canto dell’anima Sciolgo pensieri d’anima Come potrei se l’anima non tollera Di luce mi si sazia l’anima Stanca la sera dorme Emarginato Esile istinto Mentre sorseggio l’aria del riposo Se avessi avuto occhi di un adulto Canto che l’ugola accenna

Severità del gioco Notte sul lago Accanto a me Canzone Coccole d’amore Se non vedessi te Ed eri quasi bella Sento nell’aria un gelido suonare Fiato che l’attimo svela Tramonto

Falde di memoria Apro le ali al volo del mio cuore Natale è un attimo Natale 2001 Vivendo mi lascia Dubbio La sera è già calma di buio A maturare i secoli L’incantato Lario Il giorno è pietra

Su terra dove madre Il resoconto di una morte latitante Asfalti transennati con ghirlande Quando agli occhi mi giunge la notte All’acqua io mi accosto Come dispersi nella fitta nebbia (ai giovani del sabato notte) Giudizi esercitati Reprobo passivo Se nel tempo Quotidianità

Alcuni giudizi critici

L'autore - bibliografia

Il divano degli stanchi

Nero su bianco

Ci fossero più madri

Fanciulli alla deriva

Sono l’ultima striscia di cielo

Nelle mie tasche

Dentro è luce che mi nutre l’anima

Mi nutro d’ogni spina sparsa

Se poi dovessi scegliere

Dio perché

Maledette note

La cenere dei morti

Inerte mi adagio

Nel cielo c’era un pizzico di luce

Un gioco disumano

I miei giorni

Ottobre

Urla infinite

Sentire in silenzio i rumori

Sentivo e non sentivo

Non si staccava l’urlo dalla mente

La sera è d’amore

Al canto dei silenzi

Quando la notte strilla e cerco il sonno

Sott’occhi pietosi

Diritto d’essere

Sull’arida terra del tempo

Lontano da mia madre

Attraverso me (vivendo gli altri)

Ho negli occhi strisce di pelle

Dentro quel fiume stanco

Come inganna la vita

Quanti popoli nel mondo

Dorme ancora nuda tra foglie

E nessuno si accorge

Solitudine

Il treno

La mia terra (Sicilia)

Distacco

E poi l’addio

Ad occhi amari

Mentre nel sole secca la rugiada

Ho nel cuore la mia pena

Lasciatemi più tempo per pensare

Nel silenzio della tua voce (ad un amico)

Vedrai

Frugo nell’imminente morte delle foglie

Che luce è

Mi affiderò al canto dei silenzi

Sguardo

Se non ci fosse più la notte

L’ultima luce prima della sera

E non soddisfa d’aria il mio respiro

L’unica farsa

Forse è quel cielo di pioggia

Dentro un’attesa ostile

Sequenza

Squarcio nell’ombra

Appiglio di passione

Ritratto

Canto dell’anima

Sciolgo pensieri d’anima

Come potrei se l’anima non tollera

Di luce mi si sazia l’anima

Stanca la sera dorme

Emarginato

Esile istinto

Mentre sorseggio l’aria del riposo

Se avessi avuto occhi di un adulto

Canto che l’ugola accenna

Severità del gioco

Notte sul lago

Accanto a me

Canzone

Coccole d’amore

Se non vedessi te

Ed eri quasi bella

Sento nell’aria un gelido suonare

Fiato che l’attimo svela

Tramonto

Falde di memoria

Apro le ali al volo del mio cuore

Natale è un attimo

Natale 2001

Vivendo mi lascia

Dubbio

La sera è già calma di buio

A maturare i secoli

L’incantato Lario

Il giorno è pietra

Su terra dove madre

Il resoconto di una morte latitante

Asfalti transennati con ghirlande

Quando agli occhi mi giunge la notte

All’acqua io mi accosto

Come dispersi nella fitta nebbia (ai giovani del sabato notte)

Giudizi esercitati

Reprobo passivo

Se nel tempo

Quotidianità