Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

CORALLO - Storia e arte dal XV al XIX secolo


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ORDINACIONES DI ALGHERO

Emanazione nel 1493 con scopi preminentemente fiscali. Normativa sui rapporti fra armatori, padroni di barca e marinai. Compenso alla parte. Proibizione delle regalie. Obbligo di non recedere dal contratto. Giuramento sul Vangelo. Ammende ai trasgressori. Bando dei corallini dalla città per le violazioni pil~ gravi delle Ordinaciones.

Le Ordinaciones sobre lart del pescar dels corals, emanate ad Alghero nel 1493, costituiscono, dopo quello della Repubblica di Genova, il piu antico provvedimento codificato predisposto nel tardo Medio Evo per disciplinare la pesca del corallo in Italia.
Furono imposte dall'autorità pubblica (da Ferdinando il Cattolico, su deliberato dei consiglieri della città di Alghero) la quale intendeva conseguire una finalità preminentemente fiscale e scoraggiare, con esplicite penalità, l'attività dei contrabbandieri i quali riuscivano spesso ad eludere il fisco, sbarcando su tratti di costa solitaria.
L'attività di pesca del corallo nel mare di Sardegna veniva esercitata prevalentemente da forestieri (Liguri, Siciliani e Campani) per cui i proventi ad essa connessi solo in minima parte andavano a beneficio delle popolazioni locali. Le uniche entrate certe per la collettività erano quindi costituite dal gettito fiscale, che in parte era destinato ad opere sociali. L'incidenza dei pescatori sardi sulle coralline fu in ogni epoca decisamente minoritaria nella composizione degli equipaggi ingaggiati per questa attività, come del resto mancò un artigianato locale che si interessasse alla lavorazione dell'abbondante prodotto di quei mari. Il tentativo di introdurre nell'Isola l'attività di trasformazione dei preziosi rami (fatto nel XVIII secolo) non si concretizzò.
Le Ordinaciones algheresi, come piu tardi quelle di Sassari, nacquero dalla necessità di porre norme basilari per regolare i rapporti tra armatori, padroni e marinai indicando i principali diritti e gli obblighi reciproci per un assetto ordinato del settore. Le Ordinaciones emanate nel 1493 sulla popolazione indigena ebbero la stessa efficacia degli altri ordinamenti cittadini e si rivolgevano esclusivamente alla pesca senza imporre vincoli di iscrizione ad un «conlegium». Non fissavano, quindi, norme per l'ordinamento interno (a differenza di quanto prescrivono i provvedimenti di Genova, Trapani e Napoli). In pratica, le disposizioni algheresi regimentavano una attività che prima era regolata dalle disposizioni generali in materia di pesca e di attività marittima, ma apportavano una modifica sostanziale nei rapporti fra i datori di lavoro e l'equipaggio. Marinai e pescatori, da ora in poi, saranno compensati alla parte,286 (non più al «soldo») e riceveranno una lira e due soldi per ogni libbra di corallo pescato. Al padrone della barca, al marinaio che stava in poppa e a quello di mezzo (miger) andrà però la metà del valore del corallo pescato.


La baia e il porto di Cagliari in un manuale francese in uso presso la marina mercantile dell'800. Collezione Umberto Pace.

Si faceva tassativo divieto di applicare criteri diversi da quello indicato nelle Ordinaciones. Era espressamente proibito elargire regalie per evitare che questa pratica incentivasse le rivalità fra i mercanti che finanziavano la pesca perché si sarebbe avviata una concorrenzialità svantaggiosa per i mercanti stessi i quali invece avevano imposto queste regole dall'alto della posizione che avevano nell'assetto amministrativo di Alghero.
La clausola bilaterale, che non consentiva alle parti di recedere dalla pesca, rafforza l'ipotesi che il fisco era l'unico a trarre rilevanti benefici dalla pesca del corallo.
A decorrere dal momento dell'ingaggio e fino alla festa di San Michele (che cade il 29 settembre, praticamente a fine estate) né gli armatori-mercanti, tanto meno il personale di bordo potevano recedere dal contratto. Pertanto, il padrone che fosse rimasto senza una o piu unità (per malattia, fuga o altra causa) aveva il diritto di ricevere l'integrazione della parte dell'equipaggio che gli era venuta a mancare fino al completamento della stagione.
Elemento comune a tutti i provvedimenti in materia di rapporti di lavoro, in particolare quelli sul corallo, è la religione. Piu che le pene, sui contraenti faceva presa la fede.
Ad Alghero marinai, mercanti e padroni di barca giuravano sul Vangelo che si sarebbero comportati lealmente nella divisione del corallo, senza fare ricorso a frode e inganno. Per i trasgressori era prevista una ammenda di cento ducati (somma elevatissima) di cui la terza parte era destinata alle chiese e all'ospedale di Alghero. (I coralI ari trapanesi287 - assieme ad altri artigiani - contribuivano invece spontaneamente al mantenimento dell'Ospedale degli incurabili e degli unzionati).
Ma piu tardi il giuramento verbale sul Vangelo fu considerato poco impegnativo, per cui i Sassaresi nelle Ordinaciones subra su exerciciu de sarte de corallare,288 prescriveranno che del giuramento prestato si doveva redigere atto pubblico davanti ad un notaio; se non si fosse adempiuto a questa disposizione non si sarebbe potuto iniziare la pesca.
Oltre alle ammende erano previste altre misure.
Alcune trasgressioni, ritenute particolarmente gravi, venivano punite con il bando dalla città e dalle associazioni locali. Qualcosa di analogo era previsto anche nelle disposizioni genovesi.
Nessuna menzione per quanto riguarda i diversi colori di corallo e quindi nessuna diversificazione di prezzo che, ancorché ci fosse stata, sarebbe stata lasciata al discernimento delle parti. Parti che non appaiono collegate fra loro da alcun vincolo di tipo corporativistico né associativo, ma unità separate «svolgenti liberamente la loro attività».289



286 Questa pratica era consolidata a Trapani e a Napoli già agli inizi del'400.
287 C. Guida, Sull'ospedale degli incurabili e degli unzionati di Trapani, pag. 6.
288 Furono emanate a Sassari dal Podestà e dal Giudice ordinario il 12 settembre 1555.
289 G. Zanetti, Op. Cit., pag. 77.



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DEDICATO A:
Mario Tartamella

1986 © Copyright by
Maroda Editrice

I Edizione Aprile 1985
Il Edizione Ottobre 1986

Per il cortese contributo di esperienze, si ringraziano le famiglie: Adragna, Alagna, Barraco, Barresi, Burgarella, Cammareri, Cardella, Cirafici, Curatolo, D'Ali, D'Angelo, Fardella, Fa da le, Giacalone-Salvo, Governale, Ingarra, La Porta, Manzo, Marini, Marotta, Matranga, Messina, Orbosué, Parigi-Fontana, Romano, Todaro, Virga; nonché le Dirigenze del Museo Regionale «Pepoli» di Trapani e del Castello di Boloeil.

Un ringraziamento particolare al dottore Aldo Sparti (Direttore dell'Archivio di Stato di Trapani) per la costante e dotta disponibilità.

Fotolito: GAMBA - Roma

L'impaginazione delle tavole a colori è stata curata dall'Editecnika srl Palermo-Trapani

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