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Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
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LA MATTANZA pesca sacra di Beatrice Torrente
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Cap III - La mattanza "atto sacrificale"
4 - Tonni "pesci sacrificati"
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Tutta la scena a chi ha l'opportunita di vederla, ispira
sensazioni diverse.
Certamente chi non ama la violenza non mostrerà apprezzamento
positivo.
Ma il giudizio può andare al di là di qualcosa di solamente
emozionale.
C'è un certo non so ché di solenne nel tutto e qualcosa
di "sacrale" che non può essere disatteso.
Molti hanno paragonatq la mattanza alle corride spagnole
per la ferocia e per l'accanimento délla lotta.
Ma io penso che la "mattanza" debba essere interpretata
con una diversa chiave di lettura che è quella dell'"atto sacrificale"
in cui la ritualità e la sacralità della cosa emergono per diversi aspetti.
Quel pesce dipinto nelle oscure pareti della grotta del
genovese, all'alba della storia, è li a volerci dire qualcosa,
è cioè il sacrificio dell' animale come atto iniziatico e sacro
in cui il pescatore diventa padrone, dominatore e
sacrificatore del pesce pescato.
Ed è questo un archetipo che misteriosamente ritroviamo
nel tonnaroto odierno che nell'atto in cui arpiona il
pesce, ormai vittima designata, incarna antiche ferocie che
in quel momento vengono inspiegabilmente a galla, per
diventare l'odierno sacrificatore della medesima vittima.
Le preghiere, i canti e la solennità del rais sono poi lì,
a voler, non a caso, completare il quadro in questo senso.
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I quadernetti
Collana "CLIO"
BIBLIOTECA D'ARTE E CULTURA
diretta da Marco Lucio Papaleo
ASSOCIAZIONE CULTURALE INTERNAZIONALE "THALIA"
Ringrazio l'amico
Nino Barone, poichè parlando di mattanza mi ha proposto questo libro.
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