Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
LA MATTANZA pesca sacra di Beatrice Torrente


pagina precedente

pagina successiva

Cap II - Nasce al tonnara in Sicilia


6 - I Florio e le nuove tecniche della tonnara

I successori dei Pallavicini, nell'ottocento, s'imparentarono con i Rusconi di Bologna, che divennero, insieme ai primi, proprietari delle Egadi.
Ma, nello stesso tempo, sorgeva a Palermo la potenza finanziaria di Vincenzo Florio, impegnato in molte attività industriali e commerciali.
Non poteva quindi sfuggirgli che il benessere di molti siciliani e della nobiltà spagnola dipendeva dalle tonnare, ma nello stesso tempo capiva che l'attrezzatura delle tonnare era gestita male e che occorrevano delle innovazioni per farla fruttare ancora di più.
Nel 1829 Vincenzo Florio si getta nella nuova impresa e acquista la tonnara di Arenello, vicino Palermo e prende in appalto quelle di Vergine Maria, S. Nicolò e Solonto sempre nel palermitano a cui si aggiungeranno quelle di Favignana, Formica, Scopello e S. Giuliano nel Trapanese.
Il trentenne imprenditore Vincenzo Florio si diede subito allo studio delle tecniche della tonnara, si mise alla scuola di esperti rais e in poco tempo divenne un esperto nel campo.
Dopo la fase dello studio entrò in azione con una tecnica innovativa che rivoluzionava, dopo secoli e secoli l'uso e la vita delle tonnare stesse.
Non si può nascondere che doveva essere dotato di un carisma particolare per convincere le ciurme dei tonnaroti a modificare il loro ritmo secolare, cosa che nessuno prima di lui era riuscito a fare.
Le innovazioni più importanti furono la fissazione della rete sul fondo e la "mantoleva" che permetteva la cattura singola dei tonni.
A queste novità se ne aggiunsero altre sulle barche e nelle manovre, finchè si arrivò ad un record assoluto di pesca e cioè 3000 tonni catturati in un giorno.
Ma la particolare novità apportata da Vincenzo Florio fu nella lavorazione, ove riuscì ad utilizzare tutte le parti del pesce, anche, quelle che venivano scartate, spremendole per ricavarne farina ed olio.
Oltre a questo fu anche il primo a sperimentare la conservazione del tonno sott' olio, iniziativa destinata poi ad invadere il mercato di tutto il mondo.
Nel 1859 i Pallavicini diedero in appalto al genovese Giulio Drago le tonnare di Favignana e Formica.
Quando morì l'ultimo dei Pallavicini il genero Durazzo insieme ai Rusconi decisero di vendere le Egadi.
Ignazio Florio, figlio di Vincenzo, non si lasciò sfuggire l'occasione e corso a Genova riuscì a comprare, battendo ogni concorrente.
Così, nel 1874 le Egadi, con annesse le tonnare e il mare circostante, divennero proprietà dei Florio per una somma di L. 2.700.000.
Quando ad Ignazio si associò il figlio Vincenzo, l'atto venne confermato con un decreto emesso dalla prefettura di Trapani.
Ignazio Florio si dimostrò degno successore del padre e sotto di lui la tonnara di Favignana ebbe uno sviluppo e una fioritura senza pari.
Una lapide muraria ricorda, come nel 1874 furono pescati 10.159 tonni con l'allora rais Casubolo.
Ma, alla morte del padre, Vincenzo Florio, non seppe reggere le redini dell'immenso impero economico ereditato. Una vita fatta di agi e di lusso, associata al dramma inspiegabile della morte dei suoi bambini, avviarono l'uomo e il suo impero verso il declino. Ben presto casa Florio fallì.




pagina precedente

pagina successiva



I quadernetti
Collana "CLIO"
BIBLIOTECA D'ARTE
E CULTURA
diretta da
Marco Lucio Papaleo

ASSOCIAZIONE
CULTURALE
INTERNAZIONALE
"THALIA"


Ringrazio l'amico
Nino Barone,
poichè parlando
di mattanza
mi ha proposto
questo libro.


E-mail e-mail - redazione@trapaninostra.it