Cap I - Origine sacra della mattanza

4 - La pesca sacra

I paragrafi precedenti vogliono essere una spiegazione, una specificazione sull' origine sacra della pesca del tonno.
Così come i primi abitanti della zona venivano iniziati alla caccia, con ritualità particolari tra cui figurava l'uccisione dell'animale come gesto sacro, similmente l'uomo del neolitico fu sottoposto, certamentè, a particolari riti iniziatici e sacrificali e non è un caso che tra le pareti della grotta appaia per la prima volta l'immagine del pesce.
I dipinti risalgono precisamente al tardo Eneolitico o alla prima età del Bronzo, periodo situabile intorno al 2000 a.c. in cui l'uomo già navigava i mari e quindi certamente praticava la pesca.
Comunque l'esiguità dei mezzi che allora l'uomo poteva usare ci portano ad escludere che egli conoscesse qualche forma di tonnara o di arpionamento.
Si pensa, invece che egli sfruttasse l'osservazione dei movimenti dei branchi per far deviare qualche pesce verso la riva per poi in qualche modo ucciderlo.
È comunque cosa certa che il tonno fa parte di quegli animali che l'uomo neolitico vuoI conoscere bene, prova ne è la raffigurazione pittorica nella grotta, con un rito che gli studiosi unanimamente concordano nel ritenere religioso e iniziatico.
E questo ha un significato ben preciso e cioè appropriarsi della forza dell'animale, per poi poterlo fronteggiare e sacrificarlo (sacrum facere) per perpetuare la vita della tribù.
Questo concetto è molto importante perché esso è all'origine di quella attenzione particolare che nei secoli seguenti e per diverse tappe porterà all'impianto della tonnara, e questa origine di tipo religioso si perpetuerà in seguito e la ritroveremo nella secolare storia di tonni e di tonnariti.